La BoE inietta 50 miliardi di sterline

 La Banca d’Inghilterra ha votato per iniettare altri 50 miliardi di sterline (79,3 miliardi di dollari) nel sistema finanziario come parte dei suoi sforzi volti a sostenere una fragile ripresa dell’economia, ancora a rischio di scivolare in recessione.

La banca centrale ha lasciato il suo tasso di interesse al minimo storico dello 0,5 per cento – livello insolitamente basso cui è ancorata da marzo 2009 – e, come previsto, ha annunciato che avrebbe acquistato ulteriori asset (per 50 miliardi di sterline) – soprattutto titoli di Stato- con il denaro fresco di stampa.

L’iniezione di liquidità sarà una buona notizia per il governo, tornato sotto pressione e a cui viene chiesto di allentare la propria politica di austerità, dopo che l’economia si è contratta alla fine del 2011 e la disoccupazione ha raggiunto il suo massimo in più di 17 anni.

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Per Buzzi Unicem un 2011 in chiaroscuro

 Un buon aumento per quel che riguarda il fatturato consolidato e una conferma delle performance positive delle vendite: sono questi i due dati che emergono con maggiore nettezza dall’esercizio 2011 di Buzzi Unicem. La società di Casale Monferrato, il cui nome è strettamente collegato al settore del cemento, ha messo in luce delle stime piuttosto brillanti, come anche accertato dal consiglio di amministrazione del gruppo. Le principali espansioni sono quelle che sono state registrate nei mercati emergenti, ma un buon contributo è stato offerto anche dai paesi dell’Europa centrale. Al contrario, il paese di appartenenza di Buzzi Unicem, l’Italia ovviamente, ha riservato le sorprese peggiori, con le cessioni complessive che hanno continuato a calare in maniera preoccupante.

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La crescita dei money transfer e dei rischi di riciclaggio

 Le agenzie di money transfer hanno raggiunto quota 38mila unità nel corso del 2011, un totale che invita subito a una riflessione importante; anzitutto, bisogna precisare che il dato in questione è stato estrapolato dal dossier statistico Caritas-Migrantes, il quale ha messo in evidenza questa crescita, a cui corrisponde però anche un incremento degli allarmi e del rischio di riciclaggio di denaro. In effetti, ben il 50% dei 75mila agenti che svolgono attività finanziaria nel nostro paese è riferibile a queste agenzie, le quali consentono di inviare denaro in nazioni straniere senza essere necessariamente titolari di un conto in banca. Rispetto a un anno prima, le unità in questione sono aumentate di numero (circa quattromila per la precisione), ma le stime sono ancora più sorprendenti se si pensa che in appena otto anni gli stessi money transfer si sono addirittura moltiplicati di diciassette volte.

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Automobili Lamborghini lancerà il suo Suv nel 2016

 L’annuncio è davvero importante e mette in luce le nuove strategie commerciali della Automobili Lamborghini: la compagnia automobilistica di Sant’Agata Bolognese, la quale fa parte integrante del gruppo teutonico Volkswagen, ha deciso di ampliare la propria gamma di vetture e la scelta è ricaduta sui Suv. Il marchio in questione, dunque, non sarà solamente una prerogativa delle auto di lusso, ma farà riferimento anche gli Sport Utility Vehicle, tanto che a breve è previsto proprio l’annuncio ufficiale. Quest’ultimo dovrebbe essere effettuato nel corso del prossimo salone dell’auto, vale a dire quello che si terrà in territorio cinese, più precisamente a Pechino, pertanto in quella occasione verrà svelato il modello e se ne conosceranno nel dettaglio tutte le caratteristiche peculiari.

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Deutsche Bank declassa due volte il titolo Autogrill

 Si può parlare a ragione di un lunedì nero per Autogrill: la celebre catena attiva nel settore della ristorazione, infatti, fa parte integrante del principale riferimento azionario di Borsa Italiana, vale a dire il Ftse Mib, ma il ribasso del titolo è stato netto ed evidente, ben 3,81 punti percentuali. A cosa è dovuto principalmente questo declino così fragoroso? Nel dettaglio, la compagnia ha dovuto subire due bocciature da parte di Deutsche Bank, istituto di credito che ha provveduto a ridurre la raccomandazione relativa al gruppo da “buy” ad “hold, con il target price (il prezzo obiettivo) che è sceso da 11,9 a 9,2 euro. Come se non bastasse, la banca teutonica ha ridimensionato anche gli utili relativi a quest’anno e al 2013, a conferma di condizioni di salute non proprio brillanti. Tra l’altro, spicca il contrasto tra le due principali divisioni di Autogrill: nello specifico, il comparto Food & Beverage sta rallentando da diverso tempo a causa dell’aumento dei costi, mentre il retail (le vendite al dettaglio quindi) si è caratterizzato per buoni margini e concessioni interessanti.

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Il freddo mantiene stabili i prezzi dei carburanti

 Il freddo polare sta letteralmente gelando tutto il nostro paese e questa situazione meteorologica si riflette in maniera inevitabile anche su altre situazioni strettamente connesse al cittadino: l’esempio più emblematico è offerto senza dubbio dai carburanti, i quali hanno mantenuto le loro tariffe inalterate e a livelli ancora poco accettabili per quel che concerne l’ambito finanziario. Secondo quanto rilevato, infatti, da Quotidianoenergia.it, l’ultimo monitoraggio è stato improntato a un immobilismo pressoché totale, quindi gli ultimi picchi sono rimasti tali, anzi vi sono state anche delle leggere crescite che non inducono all’ottimismo. L’analisi in questione, tra l’altro, ha riguardato una serie di stazioni di servizio, un campione che può rappresentare in maniera federale la situazione a livello nazionale. Che cosa è successo esattamente?

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Fondi sauditi per salvare l’Europa?

 L’Arabia Saudita ha giocato un “ruolo importante” nello stabilizzare il mercato del petrolio e nel sostenere l’economia globale, ha detto Sabato il direttore del Fondo monetario internazionale (FMI), Christine Lagarde, dopo i suoi colloqui con i leader sauditi.

“Questo impegno costruttivo (a livello) regionale e globale riflette il ruolo dell’Arabia Saudita nella veste di leader non solo nel mercato petrolifero, ma anche nella regione e nell’economia mondiale”, ha reso noto in una dichiarazione dopo la sua visita nel Regno, la prima dalla sua nomina a capo dell’FMI.

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Grecia con le ore contate

 La Grecia deve giungere ad un accordo con le banche entro il 13 febbraio, se vuole evitare il default. Senza garanzie i ministri delle finanze della zona euro non potranno dare il via libera alla ristrutturazione del debito del paese, detenuto dal settore privato.

I rappresentanti dell’Unione europea, della Banca centrale europea e del Fondo Monetario Internazionale stanno ancora negoziando le condizioni per la concessione di 130 miliardi di euro ad Atene. La troika chiede che i partiti rappresentati in seno al governo greco di coalizione s’impegnino ad approvare, ed attuare, nuove misure di austerità. Ma Atene teme che il contesto socio-economico possa deteriorarsi ulteriormente, acuendo la recessione e intensificando i movimenti di protesta e i disordini sociali.

Il messaggio lanciato alla Grecia dall’Eurogruppo, e ribadito in occasione della conference call di Sabato, è chiaro: adesso basta! “Devono decidersi e iniziare a parlare onestamente, in modo deciso e rapido con la troika degli aspetti del programma che devono ancora essere finalizzati, come le riforme fiscali e quelle del codice del lavoro”, ha dichiarato un membro dell’Eurogruppo.

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Ammesso il concordato preventivo per il Gruppo Aicon

 Non è certo un bel periodo quello che sta vivendo il Gruppo Aicon, compagnia piuttosto famosa per la sua costruzione e commercializzazione di navi da diporto e imbarcazioni di lusso: la società siciliana ha infatti annunciato il decreto dello scorso 31 gennaio del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto (siamo in provincia di Messina), una sentenza che ha di fatto reso ammissibile il concordato preventivo in relazione a una delle principali controllate, vale a dire la Aicon Yachts spa, la quale si trova in stato di liquidazione finanziaria. Si conoscono già i nomi dei legali che sono stati incaricati dalla Aicon stessa, oltre ovviamente a quello del commissario giudiziale (è stato nominato l’avvocato Domenico Cataldo).

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Angela Merkel sta vendendo l’Europa alla Cina?

 Come molti politici prima di lei, Angela Merkel ha fatto un viaggio a Pechino, volto in primis a promuovere le esportazioni tedesche verso la Cina. La Germania, come i suoi ventisei partner dell’Unione europea, continua a subire un grave deficit commerciale nei cofronti di questo Paese. Ma Angela Merkel non è volata a Pechino per lamentarsi di questo. Il cancelliere sembra aver preferito riaprire la questione del finanziamento dell’Europa da parte della Cina. Ha supplicato una partecipazione significativa al finanziamento dell’EFSF, il fondo Salva stati, direttamente o tramite il FMI.  Il cancelliere tedesco ha già dimenticato le contro-richieste avanzate dalla Cina, e il rifiuto espresso dai leader europei?

Rinfreschiamo la memoria e colmiamo eventuali amnesie. In occasione del vertice del G20 a Cannes, la Cina, già sollecitata dai leader europei, aveva sorpreso i suoi interlocutori suggerendo un ammontare (del prestito) di gran lunga inferiore alle aspettative. La Cina aveva inoltre formulato un presupposto sostanziale: il rapido smantellamento dei sistemi sociali che conosciamo in Europa dal 1945. Abbastanza per destabilizzare socialmente la maggior parte dei paesi europei …

In aggiunta a questa richiesta, la Cina aveva chiesto altre contropartite. Sembra che la pratica finanziaria dello Stato cinese sia molto particolare: l’interesse applicato sui prestiti concessi a governi stranieri non è sufficiente a remunerarli. Per questo viene chiesta una seconda remunerazione che consiste in contropartite, solitamente di natura politica.

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