Nel 2011 ricavi e fatturato in aumento per Tod’s

 Tod’s, la celebre spa attiva nel ramo delle calzature e di proprietà della famiglia Della Valle, non può che ricordare con piacere il 2011 appena terminato: in effetti, l’anno in questo è stato caratterizzato da ottimi ricavi per la compagnia di Casette d’Ete, con crescite a doppia cifra e un fatturato consolidato molto vicino ai novecento milioni di euro (13,5 punti percentuali di incremento per la precisione). Il brand marchigiano è riuscito inoltre a ricavare ben 487,6 milioni di euro, una cifra senz’altro positiva, soprattutto se si tiene conto del fatto che l’aumento rispetto a un anno prima è stato pari al 20%. Notizie contrastanti, invece, sono giunte dai due marchi del gruppo, vale a dire Hogan (+4,7%) e Fay (-2%), una flessione quest’ultima che è stata giustificata e motivata con le vendite che sono state influenzate dalla politica selettiva di distribuzione.

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Luxottica, buona crescita del fatturato nel quarto trimestre 2011

 Luxottica non può che fregarsi le mani per i risultati che sono stati registrati nel corso dell’ultimo trimestre del 2011: il periodo compreso tra gli scorsi mesi di ottobre e dicembre, infatti, ha messo in luce una buona crescita per il gruppo in questione, celebre per la sua produzione e commercializzazione di occhiali. In particolare, le aree geografiche in cui la società è presente hanno riservato ottime sorprese, sia per quel che concerne il fatturato totale sia per il portafoglio ordini. Che cosa c’è da sottolineare nello specifico?

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La Grecia fa tremare il Portogallo

 Un altro fine settimana …. e siamo ancora in attesa di un risultato in Grecia. I negoziatori-capo dell’Institute of International Finance (IIF) hanno lasciato il paese e ancora non si è sentito nulla che, almeno lontanamente, sembri risuonare come un affare concluso.

I detentori privati ​​di debito greco hanno fatto la loro offerta “massima” circa le perdite che sono disposti ad accettare, secondo quanto riferito da coloro che stanno coducendo le trattative, lasciando intendere che ogni richiesta ulteriore potrebbe uccidere un accordo “volontario” e innescare un default.

Charles Dallara, direttore dell’Institute of International Finance, ha detto in un’intervista di essere “molto speranzoso e fiducioso” che le due parti possano raggiungere un accordo che impedirebbe un vero e proprio default della Grecia, quando un bond del valore di 14,4 miliardi di euro giungerà a scadenza nel mese di Marzo.

Dovremo solo aspettare e vedere. Ci sono molte incognite sul fatto che l’accordo iniziale possa essere realmente siglato e che questo potrà ritenersi sufficiente. Le voci di un haircut del 65-70% sono corrette? Gli hedge fund bloccheranno tale posizione? La Grecia dovrà applicare in modo retrospettivo una clausola di azione collettiva per ottenere un alto tasso di partecipazione? E i CDS ? E la BCE? Il resto dell’UE concorderà o ci sarà qualche azione legale?

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Ottimi ordini per Ansaldo in Turchia e negli Emirati Arabi

 Non sono certo pochi 102 milioni di euro in ordini: questa stima si riferisce ad Ansaldo Sts, la spa genovese che si occupa di trasporti ferroviari e metropolitani, la quale ha potuto beneficiare di un buon numero di ordinativi provenienti dagli Emirati Arabi Uniti e dalla Turchia. Che cosa è riuscita a perfezionare in Asia e in Medio Oriente la compagnia che fa parte del vasto universo Finmeccanica? Nello specifico, la nazione anatolica ha riservato un’intesa piuttosto importante con la joint venture composta da Salini e Gc FKolin; nel dettaglio, l’accordo ha riguardato alcuni sistemi di segnalamento e di automazione relativa alla linea ad alta velocità che collega due delle principali città turche, vale a dire Ankara e Istanbul.

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General Motors torna in pole position

 A Cesare quel che è di Cesare. General Motors (GM) è tornata ad essere un leader mondiale nel settore automobilistico. Un titolo di cui il produttore americano è stato detentore per 76 anni, prima di perderlo nel 2008. A Detroit, sede di GM, sembra che  le cose stiano finalmente tornando alla normalità.

Data per morta nel 2009, la Fenice rinasce dunque dalle sue ceneri grazie alla protezione del Capitolo 11, la legge fallimentare statunitense, una sorta di lavagna magica che permette di cancellare gli errori del passato. Meglio di una revisione a 10000 km, un modo per azzerare i contatori (a colpi di tagli di posti di lavoro e stabilimenti e grazie ad una iniezione di 50 miliardi di dollari da parte del Tesoro americano. General Motors ha inoltre rimosso diversi marchi come Pontiac, Saturn, Hummer, Saab).

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La Cina sopravviverebbe a un’apocalisse economica?

 L’economia globale è costretta ad affrontare diversi venti contrari. Stiamo assistendo ad una sorta di selezione naturale, in cui gli individui più deboli, cioè quelli che, per le loro caratteristiche sono meno adatti a sopravvivere in determinate condizioni ambientali, sono destinati a soccombere. In questa lotta per la sopravvivenza, la Cina giocherebbe  il ruolo del “più forte”, e quindi di colui che è destinato alla vittoria. Quali sono gli strumenti che la terra del Dragone potrebbe utilizzare in caso di apocalisse economica?

1. Per darvi un’idea di quanti soldi la Cina abbia sparsi qua e là, basti ricordare che il governo di Pechino è stato in grado di rilasciare 1.200 miliardi di yuan in depositi fiscali nel mese di dicembre dello scorso anno al fine di aumentare la liquidità. Questa iniezione ha permesso alle banche cinesi di estendere ulteriori prestiti, da 562,2 miliardi di yuan nel mese di novembre a 640,5 miliardi di yuan nel mese di dicembre.

2. Uno dei motivi che potrebbero spiegare una tale prontezza a rilasciare così tanto denaro, è che il governo cinese si aspetta di ricevere un record di gettito fiscale, pari a 10 miliardi di yuan per il 2011. Questo significa che potrebbe avere ancora spazio per un altro rilascio di depositi fiscali! In contrasto con le nazioni occidentali che stanno riscontrando significative difficoltà a ridurre i propri deficit, la Cina ha denaro sufficiente nelle proprie tasche, in grado di proteggerla da una potenziale crisi di liquidità potenziale.

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Rocco Sabelli illustra il 2012 di Alitalia

 Alitalia cerca di guardare al 2012 appena cominciato con un pizzico abbondante di ottimismo: la compagnia aerea di bandiera del nostro paese ha infatti reso noti gli obiettivi che dovranno essere raggiunti nel corso di questi dodici mesi, un annuncio che è stato assolto dall’amministratore delegato del gruppo, Rocco Sabelli. Che cosa c’è da dire in questo senso? Il messaggio rivolto ai dipendenti dell’azienda è stato piuttosto chiaro, il 2012 si è presentato subito come un anno difficile e complicato, ma le sfide verranno affrontate con lo spirito di dover raggiungere a tutti i costi una buona crescita aziendale e uno sviluppo significativo. Rientrano in questa strategia le ventidue nuove tratte aeree che verranno introdotte a breve, quattro delle quali saranno di stampo internazionale, lasciando le restanti diciotto alla gestione di Airone, il vettore low cost della stessa Alitalia.

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Un bilancio consolidato in rosso per I Grandi Viaggi

 Non è proprio un buon momento per il settore dei viaggi e delle vacanze: la tragedia della Costa Concordia rappresenta un danno immagine evidente per tutto il comparto, ma come se non bastasse ci si mettono anche le situazioni finanziarie poco brillanti. Il riferimento è a uno dei principali tour operator del nostro paese, I Grandi Viaggi, il cui bilancio consolidato del 2011 si è chiuso con un risultato netto di competenza molto vicino a -2 milioni di euro, una perdita piuttosto evidente. Non è che il 2010 fosse andato meglio in questo senso, ma almeno un anno fa la stessa stima ammontava a 50mila euro in positivo. La compagnia non può sorridere nemmeno leggendo i dati relativi ai ricavi della gestione caratteristica: i 72,6 milioni di euro che sono stati totalizzati, infatti, rappresentano un calo di ben 12,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno prima.

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Immobiliare.it aggiorna la propensione all’acquisto degli italiani

 Il portale Immobiliare.it ha condotto una interessante ricerca per capire quali sono le intenzioni degli italiani in tema di real estate e dei possibili acquisti di abitazioni in un momento economico così particolare: l’analisi in questione ha riservato dei risultati interessanti, mettendo in luce come la percentuale di coloro che pensano che il momento più adatto per un investimento di questo tipo sia proprio quello attuale sia sostanzialmente stabile. Gli ultimi mesi, invece, erano stati caratterizzati da rallentamenti e cali, tanto che la quota era scesa fino al 54% nel corso dei mesi estivi, mentre il periodo compreso tra ottobre e dicembre dello scorso anno ha confermato il 45% complessivo, stesso risultato che era stato rilevato per il trimestre precedente.

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Amplifon sceglie la Turchia per ampliare i propri business

 Gli apparecchi acustici della Amplifon potrebbero sbarcare presto in territorio turco: la compagnia milanese, celebre proprio per la sua distribuzione capillare e applicazione di soluzioni uditive, si è da tempo interessata alla nazione anatolica, un interesse che ora è culminato in questa acquisizione molto importante e strategica di una quota del 51% di Maxtone. Si tratta, nello specifico, di un’azienda che opera in Turchia e che è attiva nello stesso settore della Amplifon, un matrimonio di cui già si incominciano a intravedere i lati positivi. Di cosa si tratta esattamente? La spa lombarda avrà in questo modo la possibilità di effettuare un ingresso privilegiato in un’area geografica piuttosto particolare, con pochi presidi, ma comunque ottime possibilità di crescita per quel che riguarda il breve termine; tra l’altro, il paese della mezza luna si sta dimostrando un mercato emergente di primo livello.

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