Canada, l’albero di Natale va fuori moda

 Quello degli alberi di Natale è stato, per lungo tempo, un business fortemente profittevole per le aziende canadesi. Le società nord Americane, infatti, producevano forti quantità di abeti, da rivendere al Paese principale importatore, i “vicini” Stati Uniti d’America. Un business che è andato avanti per decenni, e che invece ora sembra subire gli effetti della crisi finanziaria internazionale, considerando che il trend delle vendite si sta rapidamente deprezzando, con previsioni ancora peggiori per quanto concerne i prossimi esercizi solari.

Il costo di un albero di natale canadese, infatti, era pari a circa 45 dollari in Patria, e a circa il doppio nei negozi specializzati degli Stati Uniti. Un costo non certo esorbitante, ma che con l’approssimarsi delle difficoltà economiche delle famiglie nord Americane, sta diventando una delle principali spese da tagliare (complice anche un crescente sentimento di sensibilizzazione da parte dell’anima ambientalista).

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Tregua natalizia per i prezzi dei carburanti

 La situazione attuale dei carburanti dovrebbe essere la normalità, invece si tratta soltanto di una coincidenza con le festività natalizie: in effetti, la rete dei distributori del nostro paese sta finalmente vivendo una tregua per quel che concerne le tariffe dopo i continui rincari degli ultimi mesi, purtroppo tutto finirà non appena sarà terminato questo breve periodo. Il lungo week-end del Natale ha fatto registrare un solo rialzo in questo senso, vale a dire quello di TotalErg, compagnia che ha deciso di non dare pace agli automobilisti nemmeno nel momento in cui bisognerebbe essere più buoni, ritoccando di 0,2 centesimi il prezzo finale della benzina (il diesel è aumentato addirittura di 0,4 centesimi).

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La Spagna fa festa (ma solo il lunedì)

 Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato che – tra i primi provvedimenti del suo esecutivo, vi sarà anche lo slittamento dei giorni festivi infrasettimanali al lunedì, con decorrenza dal 2012. La motivazione è semplice, e non è nuova nemmeno per i nostri confini (anche in Italia si discusse, per poi abortirla, di una simile proposta): cercare di favorire la competizione delle imprese, evitando ponti dannosi per la produttività e per i consumi.

In Italia, come abbiamo appena ricordato, una simile idea non è mai stata portata a serio compimento. Probabilmente – riteniamo – poiché l’iniziativa non è stata presentata per quella che era, ma è stata invece paventata come una “rivoluzione” all’interno del calendario delle festività dei lavoratori italiani, che invece da un simile provvedimento avrebbero potuto trarre anche qualche vantaggio.

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Toyota perde il primato auto: ora è ufficiale

 Mancava solo l’ufficialità, e l’ufficialità è arrivata. Toyota Motor perde il primato del mercato mondiale delle quattro ruote in favore di General Motors, con la compagnia giapponese che si vede scavalcata anche dall’europa Volkswagen, in una corsa che ha visto i protagonisti nipponici evidentemente penalizzati da quanto accaduto in conseguenza del terremoto dell’11 marzo 2011, che ha falcidiato la produzione degli impianti locali della società.

I numeri, d’altronde, lasciano ben poco spazio all’interpretazione. General Motors ha venduto oltre 9 milioni di autoveicoli nel corso del 2011, mentre Volkswagen, pur second leader di mercato, si è dovuta accontentare di piazzare sul mercato circa 8 milioni di unità. Circa 100 (forse 150) mila vetture in più di quanto riuscirà a fare Toyota stando all’attuale livello di prenotazioni per gli ultimissimi giorni del 2011 (una flessione che rispetto al 2010 è stata pari a 6 punti percentuali).

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Il ministro Clini si scaglia contro i condoni edilizi

 Il condono edilizio torna nuovamente d’attualità, grazie soprattutto alle parole del neo-ministro dell’Ambiente, Corrado Clini: secondo il titolare del dicastero di Via Cristoforo Colombo, la situazione idrogeologica del nostro paese è a dir poco drammatica, dunque bisogna intervenire con una certa urgenza, anche perché sono necessari ben quaranta miliardi di euro. La soluzione al problema, però, non è quella del condono, come alcuni hanno suggerito, lo stesso Clini non è mai stato favorevole a tale misura e neanche in questa occasione è intenzionato a fare cassa garantendo l’impunità di coloro che si sono resi colpevoli di abusi gravi. Il punto di vista del ministro è piuttosto chiaro, il condono non s’ha da fare nemmeno quando si propone come mezzo autorevole, anzi nel futuro più vicino a noi potrebbero essere varate addirittura delle norme volte a vietarne l’utilizzo.

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Slovenia, Moody’s riduce il rating

 Moody’s Investors Service ha ridotto il rating creditizio della Slovenia di un notch, trascinando a quota A1, sulla base del rischio che il Paese debba mettere mano ai propri ulteriori sforzi per poter supportare il sistema bancario, preda della crisi del debito europeo.

L’industria del Paese ha asset complessivamente valutati intorno ai 136 punti percentuali sulla produzione interna lorda, che è – si legge nella nota del comunicato di Moody’s, un livello “relativamente vasto se comparato con gli altri sistemi dell’Europa Orientale”. Il downgrade ad opera di quella che è una delle principali agenzie di rating al mondo è il secondo negli ultimi tre mesi, e non è detto che – soprattutto in caso di peggioramento delle condizioni di solvibilità dell’area euro, lo scenario non possa ulteriormente peggiorare nel corso dei primi tre mesi dell’anno.

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A Natale mille euro di spesa per ogni famiglia

 Il Natale cade sempre in uno dei mesi più freddi dell’anno, ma in questo 2011 la rigidità verrà aumentata dalle tristi previsioni che dovranno riguardare le famiglie del nostro paese: tanti sono i fattori avversi, al punto che ogni nucleo sarà costretto a versare ben mille euro per godersi la festività più attesa. La somma viene raggiunta, secondo quanto calcolato dal Movimento Consumatori, dal cenone a base di pesce di questa sera, dai vari regali da acquistare, dalle decorazioni e dagli altri pasti in generale. Insomma, un vero e proprio salasso finanziario. Il budget a disposizione, inoltre, è piuttosto limitato, visto che le tredicesime risultano essere in calo e quel che poco che si ha si dovrà utilizzare per saldare le bollette, dunque non si possono passare queste ferie proprio col sorriso sulle labbra. Come ha ricordato la stessa associazione, i prezzi che ormai la grande distribuzione impone ai consumatori sono diventati proibitivi e non bastano pochi euro per cavarsela.

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Gli italiani scelgono sempre più gli immobili stranieri

 Scenari Immobiliari, l’istituto che si occupa di condurre studi, analisi e ricerche sui principali mercati immobiliari, ha reso nota un’interessante stima che riguarda da vicino il nostro paese: in effetti, è stato accertato come sia in atto un cambiamento piuttosto profondo per quel che concerne gli investitori che si affidano al mattone come bene rifugio. Nello specifico, questi ultimi stanno spostando sempre più il loro interesse nella direzione dell’acquisto delle seconde case, più precisamente quelle che si trovano al di fuori dei nostri confini, con un totale complessivo che ha addirittura oltrepassato quello delle case destinate alle vacanze e che si trovano in territorio italiano. A cosa si deve questo boom così evidente?

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Toyota lancia i nuovi obiettivi per il 2012

 Toyota Motor, uno dei big dell’automotive internazionale, ha dichiarato che le vendite dei propri veicoli dovrebbero tornare ai massimi livelli dell’ultimo decennio nel corso del 2012: la compagnia giapponese auspica infatti di poter tornare agli ordinari livelli di produzione dopo il terribile dramma che colpì il Paese a marzo 2011 (quando un terremoto e uno tsunami bloccarono per settimane la produttività della compagine) e dopo le più recenti alluvioni che hanno coinvolto i propri impianti thailandesi.

Il produttore giapponese sostiene in proposito che le proprie vendite di auto dovrebbero crescere del 20% nel corso del 2012, per un totale assoluto pari a 8,48 milioni di unità, contro i 7,05 milioni di unità stimate nel 2011. La stima – diffusa pubblicamente da un comunicato di poche ore fa – esclude le vendite della Hino Motors e della Daihatsu Motor, due divisioni del gruppo giapponese.

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Honda annuncia che metterà mano alla Civic

 Honda Motor ha annunciato che metterà mano alla propria Civic: una mossa che è parte integrante del maxi piano industriale che dovrebbe permettere alla compagnia asiatica di incrementare il livello delle proprie vendite statunitensi di una proporzione pari ad almeno 24 punti percentuali entro la fine del 2012, per quanto concerne tutti i veicoli leggeri che espongono il proprio marchio, uno dei principali all’interno dell’arcipelago giapponese.

Honda ha dichiarato che le modifiche alla propria Civic riguardano il modello che andrà in vendita entro il 2013 in tutto il mondo, con il primo sbarco sui mercati commerciali americani che avverrà nel corso del 2012. Si tratta di un’azione pressochè dovuta per rinvigorire la nomea del veicolo, dopo che il magazine Consumer Reports non aveva provveduto a “raccomandare” il veicolo nelle proprie analisi, criticando la qualità degli interni, la rumorosità del mezzo, e altri elementi.

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