Citigroup taglia 4.500 posti di lavoro

 Citigroup, per il tramite del proprio amministratore delegato Virkam Pandit, ha affermato che tagli era circa 4.500 posti di lavoro nel corso dei prossimi trimestri. L’obiettivo è chiaramente quello di ridurre le spese contraendo il costo del lavoro dipendente, contrastando in tal modo la flessione dei ricavi d’esercizi, diminuiti a causa di condizioni di mercato “mai riscontrate” nel corso degli anni, con difficoltà che non sono mai state precedentemente rilevate da parte dei vertici societari.

“I servizi finanziari stanno affrontando condizioni di incertezza senza precedenti ed estremamente sfidanti” – ha dichiarato Pandit, per poi aggiungere come questo trend influenzerà in maniera molto importante lo scenario competitivo nel corso dei prossimi anni. A tal fine, Pandit ha affermato che la società taglierà le proprie risorse umane a causa della persistenza della crisi del debito sovrano europeo, e bloccherà le politiche di assunzione cercando di avviarle esclusivamente nei lavori “critici”.

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India, passo indietro sulle vendite al dettaglio

 L’India ha affermato di voler sospendere la propria decisione di permettere alle compagnie straniere la vendita diretta sul proprio mercato al dettaglio. Un passo che avevamo definito sostanzialmente rivoluzionario, per il subcontinente, e che avrebbe permesso ad alcuni big internazionali, come Wal-Mart, di poter entrare in uno dei mercati a più elevato tasso di crescita nel comparto, e contemporaneamente all’India di poter attrarre nuovi investimenti esteri, rilanciando ulteriormente il proprio sviluppo economico e produttivo.

La revisione della decisione da parte del governo indiano è stata scaturita dalle vibranti proteste della società e dei partiti di opposizione, che per due settimane hanno dato vita a mobilitazioni molto importanti per evitare che il provvedimento divenisse operativo. Le “barricate” alzate da coloro che hanno contrastato la decisione, hanno fatto sì che le autorità politiche del subcontinente optassero per un più congruo stop del processo che avrebbe consentito l’ingresso delle grandi corporate straniere, in attesa di assumere una nuova decisione in proposito.

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General Motors, vendite in forte crescita in Cina

 General Motors ha dichiarato che le proprie vendite nel mercato cinese, durante il mese di novembre, sono cresciute con il ritmo più veloce degli ultimi dieci mesi. Le vendite nel mercato del più popoloso Paese asiatico si sono infatti sviluppate con un ritmo pari a 20 punti percentuali rispetto a quanto realizzato nello stesso periodo dello scorso anno, per un volume complessivo di unità vendute che ammonta a quota 237.130 veicoli leggeri.

In particolare, le vendite di mini veicoli commerciali e di Sedan sono cresciute di 40 punti percentuali, grazie fondamentalmente a un taglio del prezzo di vendita delle vetture. Il boom di consegne della General Motors va a principale discapito della Ford Motor e della Honda, che invece hanno subito declini commerciali piuttosto significativi, riscontrando un rallentamento piuttosto evidente nella domanda nazionale.

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Esportazioni previste in rialzo nel mercato USA

 Le esportazioni degli Stati Uniti, una delle principali determinanti dell’economia più importante del mondo, sono previste in rialzo, nel 2012, nonostante il potenziale accentuarsi della crisi del vecchio Continente, che rischia seriamente di cadere in una fase recessiva. A dispetto di tale pericolo – ben concreto – l’export del mercato nordamericano dovrebbe poter incrementare con un trend piuttosto dinamico, superando buona parte delle attese degli analisti locali e internazionali.

Gli Stati Uniti stanno d’altronde sostituendo gradualmente il mercato europeo con i Paesi emergenti in qualità di preferenziali destinazioni delle proprie esportazioni. La quota di export americano verso l’Europa è infatti calato dal 19% degli inizi degli anni ’90, all’attuale 13%, con rischio di ulteriore contrazione nel corso del prossimo biennio. Secondo quanto afferma la UBS, nei prossimi 12 mesi la quota dell’export statunitense in Europa potrebbe addirittura crollare intorno ai 10 punti percentuali.

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Mercato auto, miglior anno dal 2008 negli States

 Come abbiamo riportato pochi giorni fa, l’industria auto degli Stati Uniti sta conoscendo una rapida ripresa. Una “rimonta” caratterizzata da ritmi ben superiori a quelli precedentemente attesi dagli stessi operatori di settore, e che potrebbe permettere alle case produttrici di siglare il traguardo dei 12,8 milioni di veicoli venduti durante il 2011, per la migliore performance del comparto dal 2008 a questa parte.

Il mese di novembre si è d’altronde concluso in maniera molto positiva per i principali operatori di settore, che hanno potuto godere di una dinamicità inattesa nelle vendite dei veicoli, con il miglior periodo mensile dal termine del piano di incentivi che nel 2009 l’amministrazione Obama cercò di lanciare con successo al fine di supportare la crisi del mercato auto, che all’epoca non sembrava poter esser così duratura come invece, purtroppo, nettamente verificatosi nel corso del biennio successivo.

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Aeroporto di Pisa: continua la crescita dei passeggeri

 Undici mesi in grande spolvero: è questo il giudizio che si può dare ai risultati registrati dalla Società Aeroporto Toscano Galileo Galilei, la società per azioni che di fatto gestisce l’intero controllo dello scalo di Pisa. In effetti, i dati in questione ricomprendono il periodo gennaio-novembre di quest’anno e hanno messo in luce un aumento piuttosto importante per quel che concerne il traffico dei passeggeri, con un superamento del totale 2010 conseguito con un mese di anticipo. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che l’incremento in questione è stato pari a 5,9 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un ammontare complessivo di oltre 252mila passeggeri in più per quel che concerne il transito. Quali sono i meriti specifici di questo aeroporto?

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Mercedes Benz diventa il leader delle vendite americane di lusso

 La Daimler (Mercedes Benz) ha superato la BMW di oltre 5 mila unità vendute negli Stati Uniti nel corso dello scorso mese, diventando il leader di segmento nel mercato nordamericano. Le vendite della Mercedes sono state favorite principalmente dal rinnovamento della Classe C, e dall’opera di redesign della Classe M, le cui consegne in favore della clientela sono aumentate del 47% a quota 26.796 unità durante l’undicesimo mese dell’anno, come confermato da un comunicato stampa diffuso dalla società tedesca.

Le vendite di BMW sono invece cresciute di 7 punti percentuali nel mercato statunitense, toccando le 21.521 unità nel corso dello stesso periodo, e acuendo così il distacco che separa lo storico brand di Monaco dal connazionale. Non solo: il risultato di novembre permette a Mercedes di avvicinare la BMW anche in qualità di vendite complessive dell’anno, con un gap che ora è inferiore alle 1.600 unità.

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RIM non tiene il passo di Apple

 E’ sempre più difficile la situazione economico finanziaria di RIM (Research In Motion), la società produttrice dei noti smartphone Blackberry, che è stata costretta a chiudere il terzo trimestre dell’anno con risultati ancora deludenti. Risultati che riflettono ampiamente l’incapacità della compagnia canadese di poter contrastare l’agguerrita concorrenza dei principali competitors (Apple in testa), e che pone i vertici societari dinanzi a bivi di non facile interpretazione, già nel breve termine.

Research In Motion ha infatti chiuso il terzo trimestre con risultati lievemente inferiori a quanto aveva previsto (un ammontare complessivo tra i 5,3 e i 5,6 miliardi di dollari), mentre gli utili e i profitti societari si sono lentamente trascinati verso la parte più bassa della fobice previsionale precedentemente auspicata dalla stessa casa madre. L’azienda di Ontario ha infine affermato che non riuscirà a rispettare i propri obiettivi di fine anno per quanto concerne il principale termine di redditività.

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La Coldiretti denuncia l’aumento dei furti a Natale

 Natale vuol dire un po’ ovunque, ma anche e soprattutto nel nostro paese, un aumento importante dei consumi e dello shopping: purtroppo, come sottolineato opportunamente dalla Coldiretti, l’ultimo “barometro” del Centre for Retail Research ha messo in luce una crescita dei furti per quel che concerne la vendita al dettaglio, tanto che il mese di dicembre dovrebbe essere caratterizzato da un controvolare di ben 250 milioni di euro. Inoltre, in questo 2011 si è anche assistito a un aumento medio del fenomeno molto vicino agli otto punti percentuali (+7,8% per la precisione). L’importo è senza dubbio importante e deve invitare a riflettere, anche perché le famiglie italiane sono praticamente costrette a pianificare il loro budget per queste festività e gli ammanchi in questione complicano ancora di più la situazione.

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Facebook assume e apre nuovo ufficio

 Non accenna ad arrestarsi lo sviluppo di Facebook, la società titolare del più noto social network del mondo. Stando a quanto emerge dalla stampa americana, la compagnia – attualmente in fase preparativa per una “quasi” imminente offerta pubblica iniziale sul mercato regolamentato – sta pensando di assumere diverse migliaia di impiegati entro la fine del prossimo anno, adottando altresì l’apertura di un nuovo ufficio a New York, il cui compito sarà anche quello di sviluppo l’enorme potenziale tecnico a disposizione di Zuckerberg.

La società, che già dispone di una forza lavoro di oltre 3 mila unità, con un parco utenza di circa 800 milioni di utenti, aprirà il Facebook NYC Engineering Office nei primi mesi del 2012 – afferma il chief operating officer Sheryl Sandberg, senza tuttavia fornire alcun dettaglio ulteriore di questa prima installazione del social network al di fuori della West Coast americana.

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