Il Giappone sta diventando il nuovo mercato di riferimento per quel che concerne Ferrari Spa: la celebre casa del Cavallino Rampante (la quale fa parte del gruppo Fiat) è riuscita a registrare proprio nella nazione nipponica un aumento di quaranta punti percentuali per quel che riguarda le immatricolazioni dell’ultimo trimestre, con 144 vetture in totale. I dati in questione sono stati forniti ieri dalla Japan Automobile Importers Association. Non si tratta di una percentuale qualsiasi, visto che il numero è addirittura doppia rispetto al ritmo degli Stati Uniti, mercato senza dubbio più vasto da questo punto di vista. Al contrario, la domanda cinese e quella europea sono in fase di rallentamento.
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Nuova proposta dell’Argentina per i bond finiti in default
Il default dell’Argentina risale al 2001, quando il debito sovrano raggiunse il livello record di novantacinque miliardi di dollari: il governo di Buenos Aires ha ora proposto di rimborsare agli obbligazionisti 1,3 miliardi di quei bond che sono stati ripudiati, vale a dire circa un sesto di quanto stabilito dal giudice di New York per quel che riguarda questa controversia. I creditori in questione sono guidati dalla società NML Capital Limited e stanno cercando di ottenere indietro quanto paventato da oltre un decennio di battaglie legali.
Le responsabilità di JPMorgan nella frode di Madoff
Per JPMorgan Chase non c’è pace: il colosso bancario americano non vive infatti uno dei suoi momenti migliori, dopo lo scandalo della “balena bianca” (non sono state riportate correttamente le perdite causate dagli strumenti derivati). Ora ci si mette anche un’accusa molto grave, vale a dire quella di aver avuto un ruolo non certo secondario nella frode colossale che è stata architettata dall’ex finanziere Bernard Madoff. Per chi non li conoscesse, si possono riassumere brevemente i fatti. Verso la fine del 2008 lo stesso Madoff è stato arrestato con l’accusa di aver truffato i suoi clienti, provocando la perdita di ben cinquanta miliardi di dollari, per quello che è stato uno dei più grandi “schemi di Ponzi” della storia.
Bilancio Mediaset 2012
Il bilancio d’esercizio 2012 di Mediaset finisce in perdita. Per la sua prima volta nella storia, la società televisiva italiana, riferibile alla famiglia Berlusconi, ha dovuto fare i conti con un risultato netto negativo da 287 milioni di euro. A penalizzare il trend dei conti di Mediaset (nata nel 1996 come spin-off di Fininvest), l’andamento del mercato pubblicitario, che in Italia e in Spagna ha bruciato 1,6 miliardi di euro. Vediamo dunque nel dettaglio quali sono stati i risultati conseguiti dall’azienda.
Mark Kurtser, il ginecologo divenuto miliardario
Mark Kurtser non è più un semplice ginecologo russo, ma un nuovo miliardario che ha potuto sfruttare l’attuale situazione economica di Cipro: in effetti, i titoli azionari della sua MD Medical Group Investment Plc, principale compagnia di Russia per quel che riguarda la cura di donne e bambini, sono riusciti ad aumentare di ben quarantadue punti percentuali negli ultimi cinque mesi. Kurtser è infatti il numero uno di tale azienda e controlla il 68% delle operazioni attraverso un veicolo finanziario che si trova proprio nella piccola isola del Mediterraneo, la MD Medical Holding.
Il titolo Nike sale fino ai livelli del 2011
Il baffo della Nike è ben arricciato e svetta verso l’alto: il colosso americano dei prodotti sportivi, ha fatto registrare il suo rialzo azionario più consistente dal 2011, dopo ben venti mesi per la precisione. La compagnia di Beaverton è riuscita a tranquillizzare dunque gli investitori, preoccupati per il fatto che business e profittabilità fossero in pericoloso ribasso in territorio cinese. Nel dettaglio, le azioni della multinazionale statunitense sono aumentate di ben 9,5 punti percentuali, attestandosi a quota 58,69 dollari presso il New York Stock Exchange. Si tratta del maggior incremento in assoluto (il cosiddetto intraday per intenderci) dal 28 luglio di due anni fa.
Rating Cipro ridotto a CCC
Notizie negative, ma ampiamente attese, per Cipro. Standard & Poor’s ha infatti deciso di tagliare il rating del Paese, attualmente impegnato in un complesso e faticoso processo di salvataggio. Il nuovo rating dell’isola è infatti pari a CCC, contro il precedente CCC+, e l’ulteriore outlook negativo sembra suggerire future notizie altrettanto negative. A penalizzare il Paese, l’incremento del rischio default e i problemi del settore bancario.
Ferragamo cede la sua quota nella joint venture con Zegna
Salvatore Ferragamo Spa, celebre azienda fiorentina attiva nel settore della moda, ha chiuso il 2012 all’insegna della crescita del fatturato e della redditività. Il commento positivo da parte del gruppo toscano ha i suoi motivi, visto che i conti presentati ieri hanno messo in luce un utile netto pari a 106 milioni di euro, vale a dire trenta punti percentuali in più rispetto al 2011. In aggiunta, i ricavi consolidati si sono attestati a quota 1,15 miliardi di euro, grazie soprattutto al traino di tutte le aree geografiche. Il dividendo che è stato proposto dall’assemblea dei soci è stato inoltre in linea con le attese, vale a dire trentatré centesimi di euro, cinque in più rispetto a quello di un anno fa.
Il Portogallo avrà un anno in più per risanare i conti
Una proroga temporale di un anno. Il Portogallo potrà disporre di 365 giorni in più per realizzare il risanamento dei suoi conti dissestati, come è stato stabilito dalla cosiddetta Troika (Fondo Monetario Internazionale, Commissione Europea e Banca Centrale Europea) e annunciato poi in via ufficiale dal Ministero delle Finanze lusitano. Il piano originale, infatti, prevedeva che gli aiuti destinati al governo di Lisbona facessero rientrare il deficit di bilancio al 3% del prodotto interno lordo entro e non oltre il prossimo anno. Ora, invece, si è deciso di spostare l’arco temporale fino al 2015, visto che l’obiettivo è importante e strategico.
Risultati 2012 Tod’s
Tod’s ha annunciato di aver chiuso il bilancio 2012 con un utile in crescita del 7,8 per cento a 145,5 milioni di euro. In una nota, la società ha anche espresso la volontà di incrementare il dividendo erogato agli azionisti. Bene anche l’andamento dei ricavi e del margine operativo lordo, con valutazioni che permettono agli stakeholders di guardare con rinnovata fiducia a quanto potrebbe accadere nel corso dei prossimi trimestri.