Il Gruppo Immsi, società mantovana che racchiude al suo interno più di quaranta società che sono attive nel campo immobiliare, industriale e navale, ha reso noti i risultati finanziari che sono stati conseguiti alla data dello scorso 30 settembre: si tratta, quindi, dell’andamento dei primi nove mesi di questo 2012, con dei numeri che non possono certo essere considerati incoraggianti. Ad esempio, spicca il dato sui ricavi complessivi, i quali si sono attestati sugli 1,16 miliardi di euro, in calo rispetto a quanto registrato nello stesso periodo di un anno fa (1,27 miliardi per la precisione). Lo stesso discorso deve essere fatto sia per il margine operativo lordo che per il risultato operativo: nel primo caso, infatti, il totale è sceso da 160,4 a 132,1 milioni di euro nel giro di un anno, mentre nel secondo c’è stato un crollo da 90 a poco meno di 70 milioni di euro.
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Investimenti in orologi di lusso
L’investimento in orologi di lusso non sembra conoscere crisi. Stando a quanto affermato dalla stessa società, infatti, il gruppo elvetico Richemont – specializzato in orologi di alta gamma (Cartier, Vacheron Constantin, Jaeger LeCoultre e Piaget) – avrebbe chiuso i primi sei mesi dell’esercizio fiscale con oltre un miliardo di profitti. Discreta la tenuta delle vendite in Europa, “grazie soprattutto agli acquisti effettuati da turisti asiatici”. Ma vediamo come sono andati gli affari per la compagine societaria.
Trimestrale Generali 2012
Trimestrale con redditività in miglioramento per Generali, il principale gruppo assicurativo italiano. La compagine triestina ha così complessivamente chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto in crescita a quota 1,133 miliardi di euro, con uno sviluppo del 37,3 per cento rispetto ai livelli dello stesso periodo dello scorso anno. I profitti del gruppo assicurativo sono stati sospinti dalla crescita del risultato operativo, che ha toccato quota 3,292 miliardi di euro (+9,4 per cento) con un forte contributo del risultato vita (+16,5 per cento a 2,196 miliardi di euro).
Campari avvia l’Opa sulle azioni Lascelles
La notizia circolava già da qualche tempo, ma ovviamente doveva essere la compagnia a renderla nota in via ufficiale: il gruppo Campari ha avviato l’offerta pubblica di acquisto relativa al 100% dei titoli azionari di Lascelles deMercado Company Limited, società giamaicana attiva nel business del rum. In pratica, si dà una concreta attuazione all’annuncio che era stato reso noto all’inizio dello scorso mese di settembre. Questa stessa offerta è stata resa possibile grazie a una controllata iberica della compagnia milanese, vale a dire la Campari España: il periodo scelto in tal caso è quello che va dalla giornata odierna fino alla fine del mese di novembre, a meno che non vi sia una proroga temporale.
Primi nove mesi del 2012 negativi per Geox
I risultati finanziari dei primi nove mesi di quest’anno sono stati senza dubbio contrastanti per Geox: la celebre società veneta, attiva nella produzione e commercializzazione di scarpe e abbigliamento sportivo, è stata infatti in grado di registrare una posizione di cassa netta molto solida, per un totale di 60,4 milioni di euro. Lo stesso discorso non può essere fatto, però, per i ricavi, dato che i 701,5 milioni del periodo preso in esame rappresentano un calo evidente rispetto a quanto avvenuto alla data del 30 settembre dello scorso anno (768,7 milioni di euro per la precisione). Che cosa c’è da dire in merito alle altre stime?
Trimestrale Finmeccanica
Finmeccanica ha chiuso positivamente il terzo trimestre dell’anno. Ieri, infatti, il consiglio di amministrazione della società ha approvato i conti al 30 settembre 2012, che evidenziano un risultato positivo netto di 146 milioni di euro, contro la perdita di 324 milioni di euro conseguita nello stesso periodo del precedente 2011. Al netto degli ordini straordinari e, soprattutto al netto della plusvalenza legata alla cessione del 45 per cento di Ansaldo Energia, i dati evidenziano comunque un miglioramento del 90 per cento. Il solo terzo trimestre porta un utile a 75 milioni di euro, contro i 25 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente.
Svalutazione Telecom Italia
Il gruppo di telecomunicazioni spagnolo Telefonica, che detiene il 46,2 per cento di Telco, la holding di controllo di Telecom Italia, ha effettuato una svalutazione sull’ex monopolista tricolore. L’operazione porta il nuovo valore di Telecom in ribasso di 542 milioni di euro. Vediamo allora quali siano i risultati dei primi nove mesi dell’anno, a quanto ammontino gli utili e le principali voci economico finanziarie, e quali sono le prospettive di breve e di medio termine per la società che guida la catena di comando del gruppo telefonico italiano.
Noemalife comunica il suo nuovo capitale sociale
Noemalife, spa bolognese che vanta una importante leadership europea per quel che concerne i sistemi informativi e i software per il settore sanitario, ha reso note le modifiche intervenute a livello di capitale sociale: in pratica, la compagnia bolognese si è rifatta al Regolamento Consob numero 11971 (relativo alla disciplina delle società emittenti) e a quello dei mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana. La comunicazione in questione ha quindi riguardato il capitale stesso, il numero e la categoria di titoli azionari in cui esso è frazionato, più precisamente come è risultato al termine dell’esercizio relativo all’intero mese di ottobre.
Moody’s taglia rating Enel
L’agenzia di rating internazionale Moody’s ha scelto di ridurre il rating della compagnia energetica italiana Enel. A pesare sulla decisione della società sono state principalmente le sfide sui contesti macroeconomici, politici e regolamentari che l’azienda dovrà sopportare sui mercati di principale riferimento, Italia e Spagna. Per Moody’s sarà molto difficile “bilanciare i rischi”, segno che – probabilmente – Enel andrà incontro a un futuro che si poggia su basi particolarmente incerte e temerarie.
Procedure mobilità Fiat
Fiat ha fatto il punto sulla procedura di mobilità che tanto scalpore mediatico ha generato negli ultimi giorni, riguardante i 19 operai di Pomigliano che la società vorrebbe escludere dalle attività lavorative per consentire il reintegro di altrettanti. Il giorno dopo l’invito del governo a soprassedere e le polemiche dei sindacati, pronti a presentare nuovi ricorsi, hanno probabilmente indotto la compagnia auto torinese a fare un passo indietro sulla rigidità originariamente espressa, e cercare di trovare una soluzione che non renda perfino più tesi gli attuali rapporti sindacali.