La riorganizzazione è cominciata da qualche tempo e sta procedendo in maniera spedita: Allianz Italia, la divisione del nostro paese della celebre azienda finanziaria tedesca, sta semplicemente realizzando quanto voluto fortemente dall’amministratore delegato George Sartorel, il quale ha intenzione di rendere più semplice e snella la struttura, oltre che di migliorare la gestione della rete. Il progetto è davvero molto ampio e non è casuale che poco tempo fa vi sia stata una fondamentale fusione per incorporazione, la quale è andata a riguardare la Rb Vita e la Assicuratrice Italiana Vita, due società assicurative che sono confluite nella stessa Allianz.
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Scorporo rete Telecom
Il management di Telecom Italia sembra essersi convinto della validità del progetto dello scorporo della rete. Ad affermarlo è Franco Lombardi, presidente di Asati, secondo cui – riporta mfdowjones.it – “la stampa ha ricordato recentemente il cosiddetto Piano Rovati, facendo risalire a quel progetto, mai completamente svelato, l’idea dello scorporo della rete. Gli addetti ai lavori sanno che in realta’ questa soluzione era stata proposta gia’ prima e sostenuta con forza da Asati, attraverso comunicati stampa e interventi nelle assemblee della societa’ essendo l’unico modo per assicurare l’evoluzione della rete fissa e garantire il rispetto della concorrenza. Il vertice di Telecom Italia sembra finalmente aver sposato questa tesi”.
Risparmio gestito con raccolta positiva
Dopo quattro mesi di debacle il sistema del risparmio gestito italiano torna in negativo ad agosto grazie alle sottoscrizione dei fondi aperti (prevalentemente, quota obbligazionaria) e alle gestioni di portafoglio istituzionali. A sostenerlo è un report diffuso poche ore fa dalla Assogestioni, secondo cui l’industria avrebbe raccolto circa 1,75 miliardi di euro, con sottoscrizioni in grado di superare i riscatti per la prima volta dal mese di marzo. Complessivamente, il patrimonio di fine agosto si colloca così a 976,8 miliardi di euro, leggermente sopra rispetto ai livelli di marzo, pari a 973 miliardi.
Danieli & C. proporrà un dividendo da 0,33 euro
L’esercizio 2011-2012 di Danieli & C. Officine Meccaniche non può certo essere annoverato come uno dei migliori della sua storia: in effetti, l’utile netto che la spa friulana è stata in grado di raggiungere è risultato in calo di 1,1 punti percentuali rispetto all’esercizio precedente (190,4 milioni di euro per la precisione). Allo stesso tempo, altri segni negativi hanno caratterizzato i ricavi (3,081 miliardi di euro per un calo dell’1,2%), il margine operativo lordo e l’Ebitda (l’utile prima di oneri finanziari, tasse e ammortamenti). In aggiunta, a completare il quadro negativo che si sta descrivendo ci ha pensato l’utile operativo, con i suoi 210,8 milioni di euro che sono ben lontani dagli oltre 296 milioni dell’esercizio 2010-2011.
Risanamento MPS
Tempo di grandi cambiamenti in Monte Paschi di Siena. Cambiamenti avvertibili nella quotidianità del lavoro in Filiale ma, anche e soprattutto, in quello che sta accadendo nelle scrivanie del top management, alle prese con una lenta rivoluzione che rischia di stravolgere la storia plurisecolare dell’istituto di credito senese. A cominciare dalla Fondazione MPS, storico socio di maggioranza assoluta, ora in fase di calo al 36 per cento e, presto, al 33 per cento. Ma non solo: a parlarne è il presidente del cda Alessandro Profumo, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica.
Rendimento Fondi pensione Italia
Deludono i fondi pensione italiani. Stando a quanto affermano gli ultimi dati dell’Ocse, infatti, i fondi tricolori hanno conseguito prestazioni inferiori alla media, che già parlava di un calo dell’1,7 per cento (anche comprendendo quelli statunitensi). Ad ogni modo, come ogni media, anche tale ponderazione è in grado di celare prestazioni estremamente positive, come quella della Danimarca, dove le performance parlano di un + 12%. Complessivamente, gli asset mondiali investiti in fondi pensione sono arrivati a valere 20 mila miliardi di dollari, con una quota italiana pari a 107 miliardi.
Investimenti Parmalat
Parmalat, la storica società di Collecchio operante nel settore alimentare e ancora in cerca di un piano di rilancio corposo, avrebbe intenzione di lanciare un piano di investimenti da 180 milioni di euro in tre anni. Un impiego che permetterebbe il pronto assorbimento di 120 lavoratori delle fabbriche destinate alla chiusura, che potrebbero pertanto trovare nuova occupazione all’interno del gruppo. Secondo quanto riportano i media, tuttavia, il piano non prevederebbe il salvataggio degli impianti di Como, Pavia e Genova, che potrebbero rischiare la chiusura.
Eni scopre nuovo giacimento
Eni ha annunciato di aver effettuato la prima scoperta a olio nel blocco Offshore Cape Three Points (Octp), che si trova nella zona del Tano Basin, nell’offshore del Ghana, a circa 50 chilometri al largo della costa. La notizia è di grande interesse e potrebbe avere anche dei risvolti sui conti societari, visto e considerato che è contraddistinta da potenzialità di sviluppo commerciale, e ribadisce ulteriormente l’importanza del blocco in termini di presenza di olio, oltre che di quelli già noti, relativi al gas naturale e ai condensati.
Vendita quota Sberbank a 5,2 miliardi di dollari
La Borsa di Mosca e quella di Londra hanno visto, negli ultimi giorni, un passaggio di proprietà straordinario di una quota Sberbank sul mercato secondario. La cessione ha riguardato il 7,6 per cento delle partecipazioni nell’istituto di credito detenuto dallo Stato, che ha così avuto l’opportunità di incassare ben 5,2 miliardi di dollari dal parziale collocamento della più importante banca nazionale. Il risultato dimostrerebbe il grande interesse degli investitori internazionali nei confronti del piano di privatizzazione del governo russo e, in particolar modo, del settore creditizio nazionale.
Proseguono i convegni di Banca Sella dedicati al trading
Banca Sella si sta facendo notare da diverso tempo per delle iniziative molto utili ai fini dell’apprendimento e dell’aggiornamento da parte degli investitori finanziari: l’ultima in questo senso è rappresentata dal convegno annuale che è stato fissato fra sei giorni esatti per discutere di trading automatico. Entrando maggiormente nel dettaglio di questo evento, c’è da dire che il prossimo 25 settembre l’istituto di credito piemontese consentirà a partecipanti e relatori di incontrarsi e di confrontarsi sugli argomenti più svariati, in primis le principali tecniche, le esperienze, ma anche i metodi che vengono sfruttati più di frequente sia per il trading automatico che per quello algoritmico.