Joint venture Vodafone – Telefonica

 Vodafone e Telefonica hanno raggiunto un accordo per realizzare una joint venture (50 – 50) per gestire le proprie reti di telefonia mobile nel mercato del Regno Unito, a un costo inferiore rispetto a quello dei concorrenti. Una mossa che potrebbe consentire al duo telefonico di poter conseguire un valore aggiunto, all’interno di un clima e di un contesto sempre più competitivo, determinato da una similare azione da parte di Deutsche Telekcom e France Telecom.

In seguito all’intesa raggiunta, le società provvederanno a “gestire una singola rete nel mercato del Regno Unito, nel quale le due compagnie potranno operare per servizi voce e web” – hanno dichiarato le parti interessate in due comunicati distinti, nei quali si precisa altresì che le società continueranno a competere in “ognuno degli altri segmenti di servizio e di prodotto”.

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Processo Kerviel per buco SocGen

 Ha preso il via pochi giorni fa il processo d’appello nei confronti dell’ex trader francese di Societe Generale, Jerome Kerviel, che in primo grado era stato condannato a tre anni di carcere per il buco da 5 miliardi di euro generato in capo alla propria società di riferimento. Uno scandalo finanziario di straordinaria entità, il più grande gap negativo nella storia francese, generato da una serie di transazioni rappresentate da rischiose scommesse sui derivati, senza adeguata copertura.

Il trader si è difeso, ribadendo dinanzi ai giudici di non essere “responsabile per nessuna di queste perdite”, in quanto avrebbe “sempre agito seguendo le regole decise dai superiori”. Una tesi che cerca di invertire la tendenza del primo grado, quando i giudici assolsero da ogni responsabilità la banca francese, che in seguito alla maxi perdita fu costretta a ricapitalizzare il proprio patrimonio.

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AIG stima pensioni a 80 anni

 Se l’intenzione dell’amministratore delegato di AIG (American International Group), Robert Benmosche, era quella di far parlare di sé, il manager del gruppo assicurativo è certamente riuscito nel suo intento. Il chief executive officer di uno degli operatori più noti nel comparto ha infatti affermato che – a causa della crisi del debito sovrano, e dell’incremento delle aspettative di vita – i lavoratori dovranno accettare di lavorare di più. Molto di più.

“L’età di pensionamento dovrebbe essere innalzata a 70 o 80 anni” – ha affermato Benmosche, che ha appena compiuto 68 anni, durante un recente meeting svoltosi a Dubrovnik, Croazia – “Questo renderebbe le pensioni e i servizi medici più efficienti”. Dichiarazioni che ovviamente non hanno fatto piacere alle rappresentanze sindacali, che hanno contestato le previsioni del manager.

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Efpa festeggia il suo decennale con una due giorni a Sorrento

 L’European Financial Planning Association (Efpa) ha scelto una due giorni che sarà dedicata a un appuntamento molto importante per la finanza: in effetti, i prossimi 14 e 15 giugno saranno dedicati a celebrare i dieci anni dell’associazione a Sorrento, un momento che beneficerà di partecipazioni di prestigio. In effetti, oltre ai già 350 iscritti (le previsioni parlano di più di quattrocento persone tra una settimana), bisogna annoverare nomi importanti per quel che concerne l’operatività finanziaria nel nostro paese, quali ad esempio Allianz, Amundi, Anima Sgr, Fideuram, Blackrock, iShares, Morgan Stanley, Morningstar, Ubs e Unicredit.

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Azioni Sony sotto quota 1.000 yen

 Sony Corp., uno dei big dell’elettronica mondiale, ha subito un nuovo calo durante le quotazioni alla Borsa di Tokyo. Per la prima volta dal 1980, infatti, le azioni della società sono calate sotto soglia 1.000 yen. In pratica, sottolineano gli analisti di Bloomberg, oggi Sony vale quanto valeva trent’anni fa, quando l’introduzione del walkman era stata considerata una grande novità.

Che la società non stia procedendo a gonfie vele è d’altronde ben noto: la società giapponese ha dovuto chiudere il suo quarto esercizio consecutivo in perdita, e mostra una eccessiva fatica nello sviluppo nuovi prodotti. A ciò si aggiunga la straordinaria forza dello yen, che ha scoraggiato le esportazioni, e le preferenze dei consumatori privati, che si stanno dirigendo verso la Apple e verso la Samsung Electronics, tradendo uno dei brand storici dell’elettronica di consumo.

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JpMorgan nomina nuovo CRO per contrastare le perdite

 JpMorgan, la banca d’affari statunitense recentemente terminata al centro di uno scandalo legato a una cattiva gestione dei cds, che ha di fatto generato una perdita di circa 2 miliardi di dollari (in grado di arrivare a 3 nel corso delle prossime settimane), rilanciando su scala internazionale le discussioni sulla necessità di una regolamentazione più ferrea sulle transazioni finanziarie, ha nominato un nuovo chief risk officer.

La società sta infatti cercando di mettere a frutto la lezione imparata con lo scandalo cds, e la nomina di Ashley Bacon al numero 1 della divisione che si occupa della gestione e del controllo del rischio dovrebbe essere finalizzata proprio a ottimizzare il monitoraggio dell’operatività all’interno delle strutture dell’istituto bancario.

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Bond argentini: a Parma una nuova sentenza favorevole

 Sono passati più di dieci anni da quando l’Argentina ha mostrato il lato peggiore della propria finanza: il default della nazione sudamericana ha sconvolto la vita di molti risparmiatori e investitori e avere giustizia non è stato sempre semplice. Il rischio prescrizione ha messo a repentaglio le ultime speranze dei danneggiati, ma le notizie liete si possono ancora scorgere. Ad esempio, il Tribunale di Parma ha appena condannato un istituto di credito (nella sentenza non compare il nome come accade di consueto in questi casi) a risarcire tutti i danni subiti a una risparmiatrice che si era avventurata nell’investimento in titoli obbligazionari argentini. La pronuncia è stata resa nota dalla Confconsumatori, l’associazione dei consumatori che ha assistito questa persona in tutto il giudizio, mettendo a disposizione le proprie consulenze legali.

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Stime ricavi Twitter

 Secondo quanto rivelano alcune fonti molto vicine ai vertici societari, Twitter dovrebbe poter generare almeno un miliardo di dollari di ricavi da vendite e da prestazioni durante l’esercizio fiscale 2014. Ne consegue una crescita del servizio di microblogging davvero rilevante, che dovrebbe condurre il fatturato della società a crescere due volte più velocemente di quanto invece previsto dalla maggior parte degli analisti che nel corso degli ultimi mesi hanno avuto la possibilità di esprimersi circa le reali possibilità di incremento strutturale.

La compagnia di San Francisco sembrerebbe pertanto essere molto fiduciosa, auspicando evidentemente che la propria popolazione (circa 140 milioni di utenti) si dimostri molto propensa a concedere e rinnovare fiducia al servizio di microblogging, alimentando quella community che sarà alla base dell’esplosione del fenomeno pubblicitario dell’azienda.

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Forte crescita vendite Toyota negli USA

 Le vendite di Toyota Motor negli Stati Uniti stanno divenendo nuovamente molto imponenti. Sebbene di scarsa significatività, rispetto a un anno fa lo sviluppo percentuale delle vendite è infatti davvero straordinario: all’epoca, tuttavia, il terremoto che si era abbattuto sull’arcipelago giapponese, e il conseguente tsunami e la crisi nucleare, aveva di fatto interrotto le linee produttive, generando serissimi pregiudizi alla tenuta dei conti societari.

Le vendite di veicoli leggeri nel corso del mese di maggio sono cresciute del 31 per cento a 1,39 milioni di unità. Le vendite di veicoli industriali sono cresciute a un volume annualizzato a quota 14,4 milioni di unità. Grazie al buon giro d’affari conseguito da Toyota Motor nel corso della primissima parte dell’anno, la quota di mercato di Toyota è cresciuto di quasi un punto percentuale negli Stati Uniti, consolidando la terza piazza dopo General Motors e Ford Motor.

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A giudizio l’ex AD di Barclays

 L’ex amministratore delegato della divisione italiana di Barclays è stato rinviato a giudizio per infedeltà patrimoniale ai danni dello stesso gruppo britannico. Stando a quanto sta emergendo in questi giorni, il manager, Vittorio De Stasio, avrebbe concesso finanziamenti senza requisiti per oltre 10 milioni di euro, ricevendo in cambio del denaro depositato su alcuni conti esteri a Monaco. A denunciare i fatti è stata la stessa società inglese.

Insomma, per De Stasio le accuse sembrano essere piuttosto pesanti, poiché tale è la fattispecie di concessione dei finanziamenti bancari senza accurata e idonea valutazione della bontà del cliente, e ricevendo in cambio di tale generosità delle ricompense monetarie. Il decreto di giudizio immediato disposto dal giudice per le indagini preliminari Fabio Antezza elenca uno dopo l’altro tutti i movimenti bancari del manager con il quale lo stesso incassava il denaro.

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