Downgrade Banco Santander

 Tra le tante banche che si son viste ridurre il giudizio da parte di Moody’s Investors Service, rientrano anche le due aziende di credito più importanti della penisola Iberica: Banco Santander, e Banco Bilbao Vizcaya Argentaria. Un taglio di rating molto importante (tre notch), che alimenta i timori degli osservatori economico finanziari circa i rischi che l’attuale recessione, e le perdite su crediti, potrebbero provocare sulla stabilità degli istituti di credito spagnoli, 16 dei quali oggetto di recente downgrade da parte dell’agenzia di redditi.

Delle 16 banche interessate dal provvedimento di Moody’s Investors Service, nove – tra cui Banco Santander e Banco Bilbao – hanno subito una riduzione di tre gradini; sette hanno dovuto assistere alla revisione, in peggioramento, del loro outlook. Una scelta che è l’anticamera di possibili e probabili downgrade futuri, da affermarsi nel corso dei prossimi mesi. Anche la divisione britannica di Santander ha subito la stessa sorte, con riduzione del rating sul debito.

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Yahoo valuta vendita del 20% di Alibaba

 Secondo quanto rivela la stampa specialistica, riportando alcune indiscrezioni trapelate da una persona molto vicina ai vertici societari, e informata degli avvenimenti, Yahoo starebbe trattando la vendita di un pacchetto di partecipazioni nella Alibaba Group Holding pari al 20%, che verrebbe transato a un controvalore molto vicino ai 7 miliardi di dollari. Una transazione che dismetterà una parte rilevante nel più importante provider di e-commerce della Cina.

Alibaba Group sta attualmente cercando di dare seguito a importanti operazioni di buyback. Tentativi che si protraggono da oltre un anno, e che potrebbero collimare nella decisione di Yahoo di disfarsi di un quinto del capitale del provider. Sempre stando alle indiscrezioni riportate da tale fonte anonima, l’accordo di vendita potrebbe essere annunciato pubblicamente già entro la fine della settimana in corso.

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JpMorgan è come un casinò

 JpMorgan è come un casinò. A dirlo, in maniera non proprio così diretta – ma quasi! – è il presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama, che ha affermato come alcuni operatori di Wall Street trattino “il nostro sistema finanziario come un casinò”. Una premessa che intende anticipare la richiesta di riforma del sistema al Congresso, puntualmente ribadita da nuove dichiarazioni da parte dell’inquilino della Casa Bianca.

“Dobbiamo finire il lavoro implementando le riforme del settore bancario e applicando le nuove regole. La riforma non va smantellata” – ha proseguito Obama – “Abbiamo visto di recente il perchè e non possiamo permettere che questo accada. Abbiamo visto come un grande errore in una delle maggiori banche si è tramutato in 2 miliardi di dollari di perdite. E anche se questa banca può sopportarle, altre non potrebbero”.

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Clerical Medical, sei tappe italiane per gli agenti assicurativi

 Clerical Medical, società britannica che è attiva da quasi duecento anni nel campo delle assicurazioni e che fa parte integrante del celebre gruppo Lloyds, ha scelto il nostro paese per far capire come gestire i contesti di alta volatilità finanziaria (come quello attuale appunto) e i relativi cambiamenti che si verificano dal punto di vista legislativo: questo tour o roadshow che dir si voglia, la cui denominazione ufficiale è quella di “Mantenere la rotta”, prevede sei tappe in altrettante città, appuntamenti fondamentali che sono rivolti ai promotori finanziari e agli agenti assicurativi che hanno ricevuto l’autorizzazione a distribuire i prodotti della società stessa. In particolare, il riferimento in questione non può che andare alle celebri polizze vita che prendono il nome di “unit linked, con tanto di premio unico e ricorrente.

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JPMorgan perde un altro miliardo di dollari

 Continuano ad aumentare perdite di JPMorgan causate dal flop dei cds. Stando a quanto affermato dal New York Times, le perdite precedentemente stimate in 2 miliardi di dollari sarebbero cresciuti negli ultimi giorni di almeno altri 50 punti percentuali, arrivando pertanto a toccare i 3 miliardi di dollari, con un incremento sostanziale di un ulteriore miliardo.

Contemporaneamente, la Federal Reserve avrebbe iniziato ad esaminare i conti della banca americana, analizzando soprattutto i comportamenti di coloro che sarebbero stati “colpevoli” di un simile buco finanziario. Nel mirino sarebbe così finito anche il chief operating officer, che avrebbe – con le sue operazioni – esposto l’istituto di credito ai rischi tipici di un hedge fund con atteggiamenti speculativi, e certamente inappropriati per un istituto di credito con depositi bancari assicurati a livello federale.

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JpMorgan d’accordo con la Volcker rule

 Costretta con le spalle al muro dallo scandalo finanziario che l’ha colpita nelle ultime settimane, Jp Morgan ha dovuto cedere posizioni è dichiararsi d’accordo (anzi, “non contraria”) a una nuova regolamentazione del sistema finanziario che possa evitare il replicarsi di tali inconvenienti. Una presa di posizione assunta durante il meeting annuale degli azionisti, che hanno confermato Jamie Dimon in qualità di presidente, nonostante le miliardarie perdite sui derivati.

L’amministratore delegato ha pertanto ricordato come Jp Morgan Chase “non è contraria a una nuova regolamentazione del settore bancario”, compresa, quindi, l’introduzione di requisiti più stringenti sulla liquidità delle banche. Anche l’istituto, pertanto, vorrebbe “un sistema di regole migliore, più intelligente ed efficace” – ha affermato Dimon, cercando in tal modo di recuperare punti nei confronti delle parti in causa.

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Utili in crescita per Allianz

 Allianz, gruppo assicurativo tedesco, uno dei maggiori player nel comparto europeo, ha dichiarato di aver chiuso il primo trimestre dell’anno con un incremento dei profitti del 60% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo dell’anno precedente. Un andamento che ha subito il beneficio della flessione dei risarcimenti dei danni, e dal buon supporto di alcuni business caratteristici della società tedesca.

Ne è conseguito il forte sviluppo della redditività dell’azienda, con utili netti in aumento di 60 punti percentuali a 1,37 miliardi di euro. Il giro d’affari è invece rimasto stabile, con fatturato a quota 30,1 miliardi di euro, mentre l’utile operativo è balzato del 40% a 2,33 miliardi di euro. Il gruppo ha confermato le stime sull’intero 2012, per il quale è atteso un utile operativo compreso tra 7,7 e 8,7 miliardi di dollari “malgrado la persistente crisi del debito pubblico, la volatilità dei mercati e i bassi tassi di interesse”.

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Utili oltre le stime per Vivendi

 Vivendi ha chiuso il primo trimestre dell’anno con utili che hanno superato le stime dei principali analisti di mercato. Il merito sembra essere interamente riconducibile ai risultati conseguiti dalla divisione musicale, e da altri business caratteristici della compagine francese, che hanno permesso alla società di navigare in maniera piuttosto positiva in un mare sempre più ricco di concorrenti agguerriti, e pronti a sottrarre importanti quote di mercato all’azienda transalpina.

Vivendi ha così dichiarato di aver chiuso la prima parte dell’anno con profitti netti pari a 823 milioni di euro, contro una stima degli analisti pari a circa 765 milioni di euro. I ricavi da vendite e da prestazioni sono cresciuti di 0,9 punti percentuali a 7,1 miliardi di euro, con una performance anch’essa superiore alla maggior parte delle previsioni da parte degli analisti, e spinta al rialzo dai ricavi di Universal Music Group e della divisione brasiliana GVT.

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A Rimini è cominciata la due giorni dell’ITForum 2012

 Non si guarda certo alla scaramanzia, di questi tempi i pensieri sono ben altri: l’ITForum è ormai giunto alla sua tredicesima edizione, ma mai come quest’anno si attendeva questo evento per avere una maggiore comprensione in merito ai mercati finanziari in tempo di crisi. Il forum in questione, il quale ha trovato la sua collocazione ideale presso il Palacongressi di Rimini (una struttura nuova di zecca) è tra le più importanti manifestazioni di questo tipo, con due ulteriori vantaggi, vale a dire quello della completa gratuità e quello dell’indipendenza. L’obiettivo sarà ancora una volta quello di agevolare le movimentazioni nei vari segmenti finanziari.

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Dimissioni manager JpMorgan

 Dopo lo scandalo finanziario che ha condotto JpMorgan, la principale banca d’affari statunitense, a cedere oltre 2 miliardi di dollari di perdite in sole sei settimane (con il risultato negativo di periodo che dovrebbe raggiungere il picco dei 3 miliardi di dollari entro la fine del mese di giugno), iniziano a saltare le prime teste tra i top manager.

A far maggiore scalpore è la scelta dell’amministratore delegato Jamie Dimon di accettare le dimissioni del proprio braccio destro, Ina Drew, responsabile degli investimenti della banca d’affari, che appena scoppiato il caso, alla fine del mese di aprile, aveva avanzato proposta di dimissioni, puntualmente respinta dal consiglio di amministrazione. Ora, tuttavia, Dimon sembra essere più convinto dell’offerta di dimissioni della Drew, orientandosi verso la conferma della rottura del rapporto di lavoro.

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