Ig Markets viene finalmente incontro alla clientela retail

 Quando si parla di Ig Markets nell’ambito degli argomenti finanziari, si fa riferimento soprattutto ai cosiddetti “contratti per differenza”, strumenti meglio noti con l’acronimo Cfd: stavolta, però, si può associare il nome di tale operatore a un servizio innovativo e molto interessante. Si tratta di Forex Direct, il quale è al debutto assoluto nel nostro paese e che rappresenta un Electronic Communications Network (Ecn). Le possibilità più interessanti vengono messe a disposizione dei clienti retail, i quali riescono in questa maniera a negoziare in modo diretto su un circuito in cui partecipano banche d’affari, broker e hedge fund. Tale rete elettronica è importante soprattutto per il fatto di consentire una unione ideale di intermediari finanziari e di operatori, tanto da non rendere in alcun modo necessaria la mediazione di altri soggetti.

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Trimestrale positiva per LinkedIn

 E’ positiva la prima trimestrale di LinkedIn, il più noto business social network del mondo. Stando a quanto affermato dal chief executive officer Jeff Weiner, gli utenti del portale sono cresciuti a quota 161 milioni di unità contro i precedenti 150 milioni, grazie anche agli investimenti compiuti dalla società nell’ambito mobile, e grazie a nuovi servizi che sono stati approntati per cercare di attrarre maggiori utilizzatori e maggiori investitori.

Il fatturato è così più che raddoppiato, su base annua, giungendo a quota 188,5 milioni di dollari, oltre i 178,4 milioni di dollari frutto delle stime degli analisti. Gli utili netti sono cresciuti a 5 milioni di dollari, o 4 centesimi per azione, contro i 2,08 milioni di dollari rilevati nello stesso periodo dell’anno scorso.

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Utili GM in calo meno del previsto

 Come era ampiamente prevedibile, il primo trimestre 2012 di General Motors si è chiuso con un utile netto in forte calo, passando dai precedenti 3,2 miliardi di dollari all’attuale miliardo. Un risultato che è stato ad ogni modo migliore della maggior parte delle attese degli analisti, che stimavano una contrazione per fino più grave da parte dell’ultima voce del conto economico di periodo. Il fatturato è invece cresciuto di 4 punti percentuali a 37,8 miliardi di dollari.

La società americana delle quattro ruote ha altresì voluto precisare che l’utile netto di un miliardo di dollari è equivalente a un utile per azione depurato di 0,60 dollari, includenti perdite nette legate a svalutazioni necessarie, che hanno portato il risultato in contrazione di 0,6 miliardi di dollari. L’Ebit è invece risultato migliorato a 2,2 miliardi di dollari, contro i 2 miliardi dell’anno precedente.

Sul fronte dei flussi di cassa e della liquidità, General Motors segnala un cash flow della divisione auto in positivo per 0,3 miliardi di dollari e il cash flow operativo pari a 3,2 miliardi. La liquidità della divisione auto è stat apari a 37,3 miliardi di dollari.

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Trimestrale in perdita per Air France – Klm

 Non c’è pace sui cieli francesi. La compagnia Air France, impegnata in un milionario piano di risanamento che non dovrebbe dare i suoi positivi frutti fino ad almeno la fine del 2012, ha visto un giro d’affari crescere del 6% grazie a una buona impennata nel numero dei passeggeri ospitati all’interno dei propri velivoli, cui tuttavia non è corrisposto un mantenimento della redditività delle proprie attività.

La società ha infatti dovuto archiviare il primo trimestre dell’anno con una perdita netta equivalente a 368 milioni di euro, in linea con quanto ottenuto nello stesso periodo dello scorso anno. A pesare è il già ricordato piano di risanamento, messo in cantiere dalla società transalpina al fine di poter ripristinare una migliore situazione finanziaria durante il secondo semestre dell’esercizio in corso.

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Crescita dell’utile per BNP Paribas

 E’ una trimestrale un po’ particolare quella del primo periodo dell’anno per BNP Paribas. Il gruppo bancario francese, se da una parte può celebrare una forte crescita degli utili (+ 9,6 punti percentuali, a 2,86 miliardi di euro), dall’altra parte non può che interrogarsi sulle reali cause che hanno prodotto questa redditività (straordinaria, in tutti i sensi), e che non sembrano poter essere replicabili.

Il forte aumento degli utili netti è infatti interamente merito della plusvalenza di 1,8 miliardi di euro derivante dalla cessione del pacchetto di partecipazioni del 28,7% nella Klepierre. Una plusvalenza, pertanto, e non le più desiderate crescita dei giri d’affari derivanti dalle attività caratteristiche, che invece avrebbero conferito un tono di sicuro maggiore spessore all’ottimismo di chi si appresta ad esaminare i dati del colosso bancario francese.

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Risultati deludenti per France Telecom

 France Telecom, società telefonica francese, uno dei maggiori operatori internazionali nel settore delle telecomunicazioni, ha chiuso il primo trimestre del 2012 con risultati sostanzialmente deludenti, contraddistinti da ricavi in flessione e contrazione del margine. La Orange, la società controllata che gestisce il business della telefonia mobile, afferma intanto di aver perso oltre 600 mila clienti.

Con i presupposti di cui sopra, la prima parte del 2012 non può che caratterizzarsi per evidenze sostanzialmente negative. Complice la crisi economica da una parte, la crescita dell’uso dei canali non a pagamento dall’altra e, in mezzo, una concorrenza non certo poco agguerrita, France Telecom si è trovata nella difficile situazione di gestire un giro d’affari in corposo ribasso, e un utile operativo che inizia a risentire dei tempi.

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Dati positivi per BMW

 Bmw, uno dei marchi leader delle quattro ruote a livello mondiale, può festeggiare l’ufficialità dei propri ultimi dati economico finanziari. La società sta infatti rilevando un incremento del fatturato di 14,1 punti percentuali a 18,2 miliardi di euro, con un Ebit in sviluppo positivo di 18,8 punti percentuali a 2,13 miliardi di euro, utili al lordo delle tasse cresciuti di 21,8 punti percentuali a 2,076 miliardi di euro e utili netti in aumento di 18,1 punti percentuali a 1,349 miliardi.

Il trimestre si è così concluso con “i migliori risultati in tutta la storia dell’azienda”, come ricordato dall’amministratore delegato Norbert Reithofer durante una recente conferenza tenutasi a Monaco. Il manager ha in particolar modo sottolineato come i fattori essenziali del successo del gruppo siano l’elevata domanda a livello mondiale per le auto prodotte dal gruppo, la forza dei marchi (Bmw, Mini e Rolls Royce) e i miglioramenti nell’efficienza e nella produttività.

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Licenziamenti Lufthansa

 Durante il primo trimestre del 2012 Lufthansa ha ottenuto perdite più che raddoppiate rispetto a quelle conseguite nello stesso periodo dello scorso anno. Di conseguenza, precisa la società, nel prossimo futuro potrebbe essere necessaria una forte riduzione del personale, e perfino la creazione di una compagnia aerea low cost che potrebbe rinvigorire nel migliore dei modi la concorrenza nei confronti di alcuni competitors di riferimento, come Easyjet e Ryanair.

La società, stando a quanto emerge dalle ultime indiscrezioni, si appresterebbe pertanto a varare piani per il taglio di almeno 3.500 posti di lavoro, cedendo parte degli aeromobili per il corto e medio raggio (pertanto, per le rotte continentali europee) a una controllata low cost. L’obiettivo, stando a quanto affermato dal CEO Christoph Franz, e i responsabili finanziari dell’aerolinea, è di risparmiare almeno 1,5 miliardi di euro di qui al 2014.

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Profitti Ubs in forte calo

 Ubs, il big svizzero del credito, ha chiuso il primo trimestre dell’anno con utili pari a 688,2 milioni di euro, nettamente inferiori alle stime dei principali analisti di mercato, che invece attendevano un risultato netto del conto economico di periodo intorno ai 900 milioni di euro. Un risultato, pertanto, fortemente deludente, che rischia di accentuare i malumori degli azionisti nei confronti del management della prima banca elvetica.

Nel corso del primo trimestre, infatti, gli utili netti sono letteralmente precipitati di 54 punti percentuali, fermandosi a 827 milioni di franchi (688,2 milioni di euro) a causa delle partite straordinarie. Un flop parziale che ha reso improvvisamente più prudenti i vertici societari, che hanno espresso particolare cautela circa il prossimo futuro a breve termine, con risultati e prospettive incerte sul secondo trimestre e sull’intero esercizio fiscale, che rischia di risentire più del previsto del difficile contesto macroeconomico.

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Prima trimestrale 2012 Lloyds

 Lloyds Banking Group, uno dei principali colossi creditizi della Gran Bretagna, ha dichiarato di aver chiuso il primo trimestre 2012 con risultati certamente soddisfacenti, grazie a utili più che raddoppiati, in grado di superare la maggior parte delle stime degli analisti. Gli utili ante imposte hanno infatti toccato quota 628 milioni di sterline (circa 1 miliardo di dollari) rispetto ai 284 milioni di sterline dello stesso periodo dell’anno precedente, con un balzo in avanti ben certificato dal comunicato stampa di qualche giorno fa da parte dei vertici societari.

Gli analisti avevano invece stimato il conseguimento di utili ante imposte superiori allo scorso anno, ma non oltre i 420 milioni di sterline. Maggiore incertezza vige invece sul futuro: la compagnia – per il 40% in mano al governo britannico – a causa delle debolezze e dell’indeterminatezza delle previsioni sullo sviluppo dell’economia nazionale, ha preferito rinviare la pubblicazione delle proprie stime puntuali sui risultati che intende conseguire nel futuro a breve e a medio termine.

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