Stime negative per Sharp

 Sharp, il più importante produttore di display a cristalli liquidi del Giappone, ha recentemente toccato un minimo storico durante le negoziazioni alla Borsa di Tokyo, a causa della pubblicazione di dati annuali previsionali particolarmente deludenti. Un flop che ha condotto le azioni della compagnia a perdere oltre 9 punti percentuali del proprio valore, con una prestazione che ha di fatto dato il via al passo indietro più brusco degli ultimi trentatreanni, in una giornata difficilmente dimenticabile per i vertici societari.

La motivazione alla base di questa significativa contrazione nella capitalizzazione di mercato è da ricercarsi nel fatto che il produttore dei display Aquos ha dichiarato che probabilmente l’anno fiscale iniziato il 1 aprile 2012 – e terminante il 31 marzo 2012 – si chiuderà una perdita pari a 30 miliardi di yen (circa 376 milioni di dollari), con un risultato negativo incredibilmente peggiore rispetto alle previsioni degli analisti, che invece attendevano un segno meno dinanzi a 7,6 miliardi di yen.

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Buona trimestrale per Suzuki Maruti

 Suzuki Maruti ha chiuso il quarto trimestre fiscale dell’esercizio (quello conclusosi il 31 marzo 2012) con risultati superiori alle stime degli analisti. A beneficiare i conti del terzo produttore di auto d’Asia sono state le vendite sul mercato internazionale, che hanno condotto il fatturato su soglie record.

Più nel dettaglio, gli introiti netti di Sukuzi Motor sono calate di 3 punti percentuali a 6,4 miliardi di rupie (circa 122 milioni di dollari) contro i precedenti 6,6 miliardi di rupie conseguite nello stesso periodo dell’anno precedente, e contro il consensus degli analisti pari a 5,56 miliardi di rupie. Complessivamente, sommando i risultati della divisione indiana del gruppo con il resto delle strutture, le vendite sono balzate alla cifra record di 17 punti percentuali a 114,9 miliardi di rupie, con previsioni di ulteriore incremento per 12 punti percentuali nel corso dell’esercizio iniziato il 1 aprile 2012, e in termine il 31 marzo 2013.

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Ricavi Amazon oltre le attese

 Amazon, il principale rivenditore al dettaglio online al mondo, ha chiuso il primo trimestre dell’anno con ricavi e utili oltre le stime degli analisti. Il merito dei buoni risultati di periodo della compagnia americana è attribuibile principalmente alla forte domanda per i Kindle, e alla tenuta più che soddisfacente dell’intera gamma dei servizi e-commerce per i venditori.

Gli utili netti sono così potuti balzare a quota 130 milioni di dollari, o 28 centesimi per azione, contro i 201 milioni di dollari, o 44 centesimi per azione, conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi da vendite e da prestazioni sono invece cresciuti di 34 punti percentuali a 13,2 miliardi di dollari, contro stime degli analisti pari a 12,9 miliardi di dollari (gli stessi osservatori attendevano profitti netti per 7 centesimi per azione).

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Prima trimestrale 2012 PepsiCo

 PepsiCo, uno dei leader mondiali nel comparto della produzione di beni alimentari, ha annunciato di aver concluso il primo trimestre del 2012 con buoni risultati di conto economico, I profitti sono infatti giunti a quota 69 centesimi di dollaro per azione, due centesimi in più del consensus degli analisti. Gli utili netti del trimestre sono infatti diminuiti di 1,4 punti percentuali a 1,13 miliardi di dollari, o 71 centesimi per azione, rispetto a 1,14 miliardi di dollari, o 71 centesimi di dollari, dello stesso periodo dell’anno precedente.

Tra le principali determinanti di questi positivi risultati, è possibile annoverare l’ampliamento della distribuzione di prodotti alimentari su base territoriale, e l’introduzione di nuovi beni all’interno dei mercati emergenti, al fine di incrementare le vendite. La società, al fine di contenere i costi, ha altresì dato il via a una riorganizzazione delle risorse umane che ha condotto all’eliminazione di 8.700 posti di lavoro, e ha incrementato la spesa sul marketing di circa 600 milioni di dollari, nella speranza di ottenere quote di mercato dal principale rivela, CocaCola.

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Storica perdita per Nintendo

 Nintendo, big giapponese del mondo dei videogiochi, brand di riferimento (insieme a Sony e Microsoft) nel panorama delle console, ha chiuso l’anno fiscale 2011 – 2012 con una perdita da 43,2 miliardi di yen, pari a 533 milioni di dollari. L’anno fiscale che si concluderà il prossimo 31 marzo, ha prontamente dichiarato la compagnia giapponese, dovrebbe invece concludersi con utili intorno ai 20 miliardi di yen, pari a 246 milioni di dollari, invertendo così la tendenza negativa del periodo recentemente conclusosi (ad ogni modo, il dato sarebbe sempre inferiore ai 32 miliardi di yen frutto del consensus degli analisti).

L’ammontare dei profitti di Nintendo dipenderà fondamentalmente dal buon esito del business legato alle vendite dei propri videogame in tre dimensioni (target fissato in 18,5 milioni di unità vendute) e della propria console Wii (target a 10,5 milioni, comprensive della nuova versione U che dovrebbe sbarcare nei negozi entro la fine del 2012).

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Utile Samsung primo trimestre 2012

 Samsung ha chiuso il primo trimestre del nuovo anno con dati davvero positivi. Il conto economico periodale del gruppo coreano conferma pertanto l’ottimo stato di salute della gamma dei prodotti dell’aziende, che hanno permesso alla società di poter vantare uno storico (e, per certi versi, improbabile) soprasso nei confronti del big finlandese Nokia e, soprattutto, di Apple.

Nel primo trimestre del 2012, infatti, Samsung Electronics ha ottenuto un utile netto pari a 5.050 miliardi di won, pari a 3,37 miliardi di euro. La determinante fondamentale di questi risultati straordinari è riconducibile per gran parte al successo dei propri smartphone, e all’incredibile successo di alcune punte di diamante della propria gamma, come il Samsung Galaxy, in grado di fronteggiare ad armi pari concorrenti più o meno agguerriti.

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Fisco in soccorso di Goldman Sachs

 Goldman Sachs ha chiuso lo scorso anno con utile netto pari a 4 miliardi di sterline, a fronte dei quali sono stati versati 4 milioni di tasse. Una proporzione irrisoria rispetto alla redditività generata dai business di Goldman Sachs, che tuttavia cela una situazione perfettamente legittima e regolare, visto e considerato che alcune norme dell’ordinamento fiscale inglese permetterebbero alla filiale britannica della banca d’affari di poter differire oltre il 99% dell’imposta dovuta. Una evoluzione criticatissima dai labour, che l’hanno definita “moralmente ed eticamente sbagliata”.

Ma andiamo con ordine: Goldman Sachs International gestisce alcuni uffici a Londra dove lavorano quasi 6 mila persone. Nel 2011, per l’utile maturato in territorio di Sua Maestà, la banca dovrebbe pagare più di 420 milioni di sterline di imposte. Tuttavia, ha scelto di rinviare oltre il 99% dgli utili (418 milioni di sterline) al prossimo futuro, sfruttando una disposizione sancita dall’ordinamento fiscale britannico.

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Tutti i numeri del Salone del Risparmio 2012

 Il Salone del Risparmio si è chiuso da appena una settimana ed è dunque giunto il momento di fare qualche bilancio per capire di che evento si sia trattato: l’edizione 2012 di Milano ha beneficiato di numeri molto interessanti, con Assogestioni, l’associazione che ha organizzato l’intera manifestazione che può a ragione gongolare. La collaborazione di altri enti che sono attivi nell’ambito del risparmio gestito ha consentito questo successo, visto che si è assistito a numerosi confronti tra i professionisti del settore con gli esperti di mercato, ma anche con i rappresentanti delle varie istituzioni, dell’accademia e dei media che hanno seguito in maniera accurata le varie tappe e giornate.

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A maggio cinque incontri sui Cfd organizzati da Ig Markets

 Ig Markets, è il nome della principale società del nostro paese che è attiva nell’ambito dei Cfd (acronimo che sta a indicare i Contract For Difference) su titoli azionari, indici e altri strumenti: ora questo stesso nome sarà associato a un road show molto interessante che si terrà nel corso del prossimo mese di maggio, vale a dire la nuova edizione del Cfd Tour, l’occasione più propizia per saperne di più sul trading online e questi specifici prodotti finanziari. I corsi formativi saranno necessari, infatti, per approfondire argomenti di un certo peso, in particolare la conoscenza dei trend di mercato, l’analisi dei segnali operativi e l’approfondimento dell’analisi tecnica.

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Andamento capitalizzazione Nokia

 Tra utili che non balzano e smartphone che non riescono ad ottenere il giusto successo commerciale, il futuro a breve termine della compagnia finlandese Nokia rischia di tingersi di colori sempre più bui. Dopo aver chiuso la giornata di mercoledì scorso bruciando sul terreno dei mercati regolamentati il 14% del proprio valore, e con una capitalizzazione precipitata a 12 miliardi di euro, la società di Helsinki ha continua a perdere ulteriormente terreno, per poi recuperare parzialmente nelle sessioni successive.

A pesare sull’andamento societario, alcuni risultati commerciali inferiori alle attese. Il nostro riferimento è principalmente per il Lumia, lo smartphone sorto grazie alla partnership con Microsoft, che nelle intese della compagine avrebbe dovuto permettere non solamente un rimbalzo delle proprie vendite nel settore, ma addirittura la generazione di qualche significativo fastidio ad Apple & co.

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