Gli ultimi tre mesi dello scorso anno sono stati caratterizzati da un’evidente debolezza per quel che concerne il mercato immobiliare del nostro paese: in effetti, il periodo compreso tra i mesi di ottobre e dicembre del 2011 hanno fatto registrare un importante incremento degli incarichi relativi alle vendite in questione, ma anche e soprattutto un maggior quantitativo di tempo per le stesse e una riduzione delle tariffe totali, tanto che poi si sono osservati degli sconti piuttosto corposi rispetto a quanto richiesto dai venditori. Tutte queste stime si possono ricavare in modo piuttosto agevole dall’ultimo sondaggio che è stato condotto dalla Banca d’Italia sul real estate italiano.
Finanza e Mercati
Informazioni su: andamento borse, Wall Street, indici Mibtel, quotazioni petrolio
Standard & Poor’s mette in guardia il Giappone
Standard & Poor’s ha confermato il rating AA- del debito a lungo termine del Giappone mantenendo tuttavia il suo outlook negativo. Si tratta di una mossa che lascia il primo ministro Yoshihiko Noda sotto pressione affinché provveda a migliorare la precaria situazione fiscale del paese, implementando un robusto e sostenibile consolidamento, e che sottende la minaccia di un prossimo downgrade.
I rating sovrani del Giappone sono supportati dall’ampia posizione del paese verso l’estero in attivo, da un sistema finanziario relativamente forte e da un’economia diversificata, ha reso noto S&P in un comunicato. “Inoltre, lo yen è una fondamentale valuta di riserva internazionale”.
Ferrari, un cavallino sempre più rampante
Il 2011 si chiude con risultati molto positivi che, in alcuni casi, non hanno precedenti nella storia della casa di Maranello. Lo scorso anno Ferrari ha battuto tutti i record con 7.195 vetture vendute. Ecco alcuni numeri della stagione 2011: 2,251 miliardi di euro di fatturato, 209 milioni di euro di utile netto nell’area cinese (Cina, Hong Kong e Taiwan) in progressione del 62%.
Il gruppo di Maranello sta bene. Nonostante la crisi. Il famoso produttore italiano di automobili ad alte prestazioni ha annunciato Venerdì un 2011 “record” con un incremento del suo fatturato pari al 17,3% e una crescita del 9,5% delle auto vendute. La “Rossa” più famosa d’Italia (e del mondo) aveva venduto, nel 2010, 6.573 vetture con un fatturato di 1,92 miliardi di euro.
Super profitti per General Motors
Il gruppo General Motors ha incrementato il proprio utile netto del 62% nel 2011, portandolo a 7,6 miliardi di dollari. GM riacquistato la sua leadership mondiale. Ma l’Europa mostra un deficit cronico (perdita di 700 milioni di euro).
Il più grande produttore di automobili del mondo torna in piena forma. La General Motors ha pubblicato Giovedì un utile netto (group share) di 7,6 miliardi (5,8 miliardi di euro) per l’intero anno 2011, in aumento del 62%, e meglio del previsto. Il quarto trimestre ha, in parte, rovinato la festa: l’utile netto è rimasto stabile a 500 milioni di dollari (280 milioni di euro), ma al di sotto delle aspettative di Wall Street. Ma poco importa. Nel corso dell’anno, il fatturato è balzato a 150,3 miliardi (115 miliardi di euro), in crescita dell’11%.
Société Générale: utile crolla del 30%
Se, come dicono gli sportivi, quello che conta è il risultato, Société générale ha deluso. Con un utile netto di 100 milioni di euro nel quarto trimestre – contro gli 874 milioni registrati tra ottobre e dicembre 2010 – il gruppo non raggiunge gli obiettivi fissati dal consenso degli analisti. Complessivamente, la banca presieduta da Frédéric Oudéa, ha raccolto 2,4 miliardi di euro lo scorso anno, ovvero un utile netto in calo del 39%. Il divario con BNP Paribas, che Mercoledì ha pubblicato i dati evidenziando un utile netto di 6 miliardi di euro, quindi in calo del 23%, cresce e si fa più pesante.Ma in un anno, il 2011, segnato da una vera rivoluzione del settore bancario, è difficile giudicare le prestazioni basandosi solo su tali risultati. Il problema principale doveva essere l’appuntamento fissato dalle autorità europee bancarie: in particolare, raggiungere un difficile obiettivo, quello riferito al Core Tier 1, del 9%, entro il 30 giugno 2012. Société générale ha annunciato Giovedì che sta già rispettando i requisiti patrimoniali chiesti dai regolatori, con sei mesi di anticipo.
BNP Paribas bene, nonostante la crisi
In un’Europa in crisi, BNP Paribas gioca la carta della virtù, stimando di garantire lo stesso livello di finanziamento dell’economia nonostante i vincoli molto forti termini di ratios patrimoniali. Sei miliardi di euro. In piena crisi finanziaria, BNP Paribas si concede il lusso di registrare, per il 2011, anno del caos nella zona euro e della “sbandata” della Grecia, uno dei più grandi profitti del CAC 40.
La banca francese, il cui percorso è in gran parte legato al tandem Pébereau-Prot, e che è ora guidata da Jean-Laurent Bonnafé, si impone nell’esclusivo club delle realtà (d’impresa) più redditizie in Francia, dopo la società petrolifera Total (più 12 miliardi di profitti). E’ anche la banca più redditizia in Europa. In grado di navigare a fianco di Santander, BNP Paribas amplia il divario con la banca spagnola, che ha annunciato 5,3 miliardi di euro di utile netto per il 2011. Santander rimane tuttavia la numero uno per il suo valore di mercato, con una capitalizzazione di 58 miliardi di euro, contro i 40 miliardi di euro del colosso francese.
Apple supera 500 dollari ad azione
Sei mesi dopo aver superato i 400 dollari, il gruppo della Mela colpisce ancora, e batte un nuovo record sul Nasdaq. L’azienda di Cupertino vale ormai 470 miliardi di dollari, quasi come come Microsoft (260 miliardi) e IBM (230 miliardi di euro) – il secondo e il terzo colosso del settore tecnologico degli Stati Uniti per capitalizzazione – insieme. E il divario con il gigante petrolifero Exxon Mobil (400 miliardi di euro), secondo in termini di capitalizzazione negli Stati Uniti, si è ulteriormente ampliato. La liquidità del gruppo supera i 100 miliardi di dollari. Sufficiente, in teoria, per acquistare Goldman Sachs e Boeing! Tutto questo è Apple!
La soglia dei 500 dollari non ha resistito a lungo. Sul Nasdaq, l’azione di Apple non sembra voler frenare la propria corsa e, al contrario, continua ad aumentare, raggiungendo ogni giorno nuovi massimi. Lunedì il titolo si è attestato al di sopra della soglia simbolica dei 500 dollari, a sei mesi (o poco più) dal superamento dei $ 400. Nel marzo 2009, il titolo era scambiato a $ 85!
Barclays: utile in calo e obiettivo a rischio
La banca britannica Barclays ha annunciato che potrebbe mancare il suo obiettivo di redditività a medio termine, dopo che ha terminato il 2011 con il peggior trimestre in tre anni. La crisi del debito della zona euro ha colpito il trade delle obbligazioni, trascinando al ribasso il profitto annuale della banca.
L’ Amministratore delegato Bob Diamond aveva fissato il target del ritorno sul capitale proprio nel quadro di una revisione strategica proprio l’anno scorso. L’obiettivo del 13% rimane quello giusto e realizzabile, “ma non possiamo raggiungerlo nel 2013 visto l’impatto dell’ambiente esterno”, ha detto Venerdì Diamond.
Vodafone interessata a Cable&Wireless Worldwide
“Vodafone valuta regolarmente le opportunità del settore e conferma che è in una fase molto precoce di valutazione dei meriti di una potenziale offerta per CWW“. Mediante un comunicato diffuso Lunedì 13 febbraio, Vodafone ha confermato il proprio interesse per Cable & Wireless Worldwide, facendo eco alle speculazioni sollevate dalla stampa britannica durante il fine settimana. Il colosso britannico della telefonia mobile si è affrettato a precisare che questo non costituisce alcuna assunzione di impegno, in quanto “un ulteriore annuncio sarà effettuato a tempo debito, se sarà il caso”.
Credit Suisse in rosso nel quarto trimestre
Credit Suisse ha registrato nel quarto trimestre 2011 una perdita netta di 637 milioni di franchi dopo essersi accollata quasi 1 miliardo di franchi svizzeri (1,07 miliardi di dollari) di oneri per accelerare il taglio dei costi e sbarazzarsi delle attività rischiose, al fine di soddisfare le più rigide normative sul capitale.
“La nostra performance per il quarto trimestre 2011 è stata deludente”, ha detto l’amministratore delegato del gruppo svizzero Brady Dougan. “Riflette sia le avverse condizioni di mercato durante il periodo e l’impatto delle misure che abbiamo adottato per adattare rapidamente il nostro business ad un mercato in evoluzione e ai requisiti dei regolatori”. La notizia ha spinto il titolo Credit Suisse al ribasso nel trade di Giovedì mattina.