Alcatel, il peggio non ha mai fine

 Alcatel Lucent, la più importante compagnia di telecomunicazioni francesi, ha annunciato di essere costretta a ridurre le proprie previsioni sull’andamento dei profitti. La decisione sembra essere una naturale conseguenza dei ricavi parzialmente deludenti, e dell’interpretazione davvero ardua, su ciò che potrà accadere all’interno del vecchio Continente, alle prese con una crisi economica piuttosto profonda, e dalla dubbia risolvibilità nel breve termine.

In seguito alla scelta di abbassare le stime di crescita, l’azione Alcatel ha ceduto oltre 10 punti percentuali durante le negoziazioni in Borsa. Un risultato atteso, visto e considerato che agli stakeholders non può aver fatto piacere leggere che il margine operativo sarà solamente di 4 punti percentuali, un punto percentuale in meno rispetto alle previsioni precedentemente pubblicate dai vertici societari.

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Seat Pagine Gialle alle prese con i bond Lighthouse

 Seat Pagine Gialle è al centro delle principali cronache finanziarie a causa della proposta che è stata ricevuta da un comitato di obbligazionisti in possesso di bond emessi da Lighthouse International: nello specifico, il controvalore di questi prodotti, triennali e con un rendimento pari a otto punti percentuali, è di circa 1,3 miliardi di euro. L’offerta in questione, inoltre, ha beneficiato di questa presentazione dopo le trattative avviate tra la società editoriale e i suoi principali azionisti, tra cui figura appunto questo Comitato Bondholders. Ci sono comunque altri dettagli da approfondire in tal senso. Anzitutto, a seguito della ristrutturazione gli azionisti che residuano potranno ricevere una quota di capitale ordinario pari al 10%, il quale si riferisce alla situazione della compagnia dopo l’aumento.

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Flash trading: la Consob introduce penali più severe

 Dopo le prese di posizione della Securities and Exchange Commission (Sec) americana, ora anche la Consob si scaglia contro il cosiddetto “flash trading”. Di cosa si tratta esattamente e perché tutti puntano il dito contro il suo funzionamento? Il flash trading è una specifica compravendita di titoli azionari, la quale presenta però come svantaggio la formazione degli interessi nascosti, piuttosto dannosi e imprevedibili. Il flash trading è in grado di sfruttare una maglia larga del meccanismo vero e proprio del trading online. In pratica, i flash trader sono anche dei “market maker” e quindi possono immettere degli ordini che non sono obbligati a far visualizzare al mercato.

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Sony abbassa le previsioni di crescita

Sony, il principale operatore giapponese per volumi di esportazioni, ha annunciato di aver rivisto le proprie previsioni per l’esercizio in corso: secondo la compagnia asiatica, l’anno si chiuderà con una perdita determinanta dall’apprezzamento eccessivo dello yen, dalle alluvioni in Thailandia e da un trend altalenante nelle vendite dei televisori. Nelle ore successive all’annuncio della revisione dei dati annuali, Sony ha perso oltre l’8% alle quotazioni sulla Borsa di Tokyo.

Più nel dettaglio, la compagine ha dichiarato che l’anno fiscale (che si chiuderà il 31 marzo 2012) terminerà con una perdita pari a 90 miliardi di yen (circa 1,2 miliardi di dollari), contro la precedente proiezione che dava invece l’azienda in grado di poter concludere l’esercizio con un risultato positivo per 60 miliardi di yen.

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Linkedin chiude trimestre in perdita

Linkedin, il più noto social network business – oriented, ha riportato una perdita di 1,6 milioni di dollari durante il terzo trimestre dell’anno. Il risultato negativo è riconducibile alla volontà – da parte della compagnia – di spingere ulteriormente sui costi per le ricerche e gli innovamenti. Una giustificazione che sembra tuttavia non aver convinto gli analisti di Borsa, che hanno penalizzato i titoli quotati con una contrazione del locale mercato after hours.

La perdita riscontrata dal social network nel corso del periodo ora in esame è pari a 2 centesimi per azione: un risultato nettamente in controtendenza rispetto al profitto di 3,96 milioni di dollari (2 centesimi per azione) conseguito nello stesso periodo dello scorso anno. I ricavi sono invece più che raddoppiati a quota 139,5 milioni di dollari, ben oltre i 127 milioni di dollari frutto della media delle stime degli analisti americani.

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BMW, positivo incremento degli utili

La Bayerische Motoren Werke, meglio conosciuta con l’acronimo di BMW, una delle principali produttrici al mondo di veicoli di lusso, ha annunciato di aver chiuso il terzo trimestre dell’anno con un volume dei profitti che è andato al di là delle proprie attese, trascinato al rialzo – fondamentalmente – dalle ottime prestazioni commerciali dei veicoli sport utility della gamma X3, che hanno controbilanciato il calo delle vendite delle serie 1.

Gli utili prima di imposte e tasse hanno così subito un’impennata di ben 44 punti percentuali a quota 1,72 miliardi di euro, rispetto a 1,19 miliardi di euro di risultato dello stesso periodo dello scorso anno. L’andamento dei profitti, come preannunciato, ha battuto la media delle stime degli analisti, che attendevano utili per 1,58 miliardi di euro. In positivo andamento anche i ricavi, con il fatturato in crescita di 3,8 punti percentuali a 16,5 miliardi di euro.

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Edison alle prese con l’offerta di pubblico acquisto di Edf

Électricité de France, primo produttore al mondo di energia elettrica, ed Edison, il nostro secondo operatore nazionale in questo settore, hanno avviato delle negoziazioni piuttosto serrate da diverso tempo, ma in questi ultimi giorni si sono addirittura intensificate: nel dettaglio, il patto parasociale durerà ancora altri giorni, almeno fino al prossimo 30 novembre, ma soprattutto la trattativa dovrà essere monitorata in maniera costante, così come i vari approfondimenti relativi ai dettagli industriali, economici, finanziari e anche legali. La stessa Edf, inoltre, ha voluto sottolineare come le verifiche saranno molto attente e accurate anche per quel che concerne l’intervento della Consob in merito al prezzo di questa offerta di pubblico acquisto; in effetti, nel caso in cui vi dovesse essere una opinione favorevole in merito all’offerta a premio, allora saranno necessari altri negoziati.

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Disoccupazione all’ 8,2%. Le cifre del Tesoro sul mercato del lavoro italiano

 Sempre da Repubblica.it arrivano le stime del Tesoro sugli effetti della crisi economica in Italia. Nel 2009, infatti, l’ occupazione dovrebbe subire un calo dell’ 1 per cento. E’ quanto si legge nell’ aggiornamento del Programma di stabilità italiano presentato dal ministero del Tesoro. Il tasso di disoccupazione mostrerebbe un aumento per il secondo anno consecutivo, attestandosi all’ 8,2%. Mentre il costo del lavoro risulterebbe in sensibile decelerazione rispetto al 2008 “per effetto della moderazione salariale“.
Le previsioni? Nel biennio 2010-2011 l’ occupazione è stimata crescere in media dello 0,4%, mentre il tasso di disoccupazione a fine periodo si attesterebbe all’8,2%.

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Conti pubblici, le stime 2009 del programma di stabilità di Tremonti: cala il gettito, pressione fiscale in aumento fino al 43,3%. Pil -1,7%, deficit +3,7%, debito pubblico al 111,2%

 Da Repubblica.it arrivano i numeri previsionali per il 2009 relativi all’ economia italiana. E sono cifre record, in tutti i sensi.
Il Pil si contrae dell’ 1,7% (ma non è escluso che ci spossa essere un ritocco dell’ ultima ora per portarlo al -2%, come prevede la Commissione Europea), il deficit sale al 3,7% e il debito pubblico aumenta di quasi cinque punti balzando al 111,2%. In più, una pressione fiscale ai livelli record (43,3%). Sono queste le nuove stime 2009 del governo inserite in una bozza dell’ aggiornamento del Programma di stabilità italiano. Il documento, secondo quanto si è appreso, sarà portato domani dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti all’ esame del Consiglio dei Ministri prima dell’ invio alla Commissione Europea di Bruxelles.

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Inflazione in calo, a gennaio 1,6% con il cambio del paniere Istat e la BCE lascia il costo del denaro al 2%

 ROMA – L’inflazione a gennaio è scesa all’ 1,6%, rispetto al 2,2% dello scorso dicembre. I livelli dell’inflazione sono tornati a quelli dell’ agosto 2007. Lo ha comunicato l’ Istat sulla base delle prime stime, sottolineando che anche i prezzi su base mensile sono scesi dello 0,1%. Tuttavia, bisogna considerare che questo risultato è stato ottenuto in conseguenza del cambio del calcolo del paniere Istat. Nel frattempo, da Francoforte arriva la notizia che la Banca centrale europea ha lasciato invariato al 2% il costo del denaro in Europa.

I TASSI DI INTERESSE IN EUROPA
I tassi di interesse in Europa rimangono comunque al minimo storico, toccato il 5 giugno del 2003. Alla luce della decisione della Bce, il tasso sui depositi resta invariato all’1% e quello marginale al 3%. Il differenziale fra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello nell’ area dell’ Euro rimane sul 2%, tenuto conto che la Fed ha praticamente azzerato il tasso sui Fed Funds fissando un range compreso tra zero e 0,25%.

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