Se l’evasione fiscale non viene sconfitta ancora in maniera definitiva, la colpa è delle poche verifiche tributarie che sono condotte nel nostro paese: secondo quanto accertato dalla società Krls Network of Business Ethics per conto del magazine del celebre portale Contribuenti.it, i primi otto mesi di quest’anno sono stati caratterizzati da pochi controlli sostanziali, visto che sono andati a riguardare poco meno dell’8% degli evasori potenziali (lo scorso anno tale percentuale era pari al 9,2% per la precisione), senza dimenticare che i grandi contribuenti solo raramente sono sfiorati, quando invece una grossa fetta dell’evasione è da imputare proprio a loro.
Tasse e Imposte
Entro il 1° ottobre i contributi volontari dell’Inps
La data del prossimo 1° ottobre sarà l’ultimo giorno disponibile e utile per il versamento dei contributi volontari relativi all’Inps: più precisamente, si tratta di quei contributi che fanno riferimento al secondo trimestre di quest’anno, vale a dire il periodo compreso tra gli scorsi mesi di aprile e giugno. Quali sono le caratteristiche principali di tale adempimento? Entrando maggiormente nello specifico, come messo in luce da un opportuno comunicato stampa, i versamenti in questione possono essere perfezionati da quei lavoratori che hanno interrotto o posto fine alla loro attività lavorativa, in modo da rendere concreti i requisiti che si riferiscono al raggiungimento del diritto alla pensione, oppure, in alternativa, da aumentare l’importo complessivo dell’assegno in questione.
Cgia Mestre: gli albergatori i più colpiti dall’Imu
Non saranno certo contenti gli albergatori del nostro paese di quanto certificato dall’ultima analisi della Cgia di Mestre: secondo l’associazione veneta, infatti, sono proprio loro i soggetti maggiormente colpiti per quel che riguarda il versamento dell’Imposta Municipale Unica (Imu). Si tratta di un esborso finanziario pari a 8.450 euro per ogni singola persona, una cifra davvero molto alta. La confederazione mestrina ha voluto esaminare nel dettaglio quali sono le categoria economiche italiane che vengono interessate da questa imposizione fiscale e il primato è andato proprio agli albergatori. Lo studio in questione, inoltre, si è avvalso dell’applicazione di quella che attualmente l’aliquota ordinaria, vale a dire il 7,6 per mille, nonostante i comuni abbiano la facoltà di aumentarla fino al 10,6 per mille.
Inps: i chiarimenti sui contributi degli artigiani
Artigiani e Inps, il rapporto sarà ancora più stretto: in effetti, in base a quanto precisato da una delle ultime circolari dell’ente previdenziale, tutti quei soggetti che pongono in essere tale tipo di attività sono obbligati a versare i contributi, senza alcuna distinzione tra chi è iscritto o meno all’albo degli artigiani. Uno dei chiarimenti in questione si riferisce alle nuove disposizioni normative che sono state introdotte in merito all’avvio delle nuove imprese. Queste ultime si avvalgono infatti di una dichiarazione apposita, ComUnica, un documento che certifica il possesso dei requisiti della qualifica artigiana. Con essa, inoltre, è possibile iscriversi al già citato albo, con la decorrenza che si fa partire dal momento in cui inizia effettivamente l’attività.
L’Epap propone una nuova destinazione dei contributi integrativi
Vi sono dei professionisti che guadagnano decisamente meno rispetto ad altri: proprio per tale ragione, questi soggetti subiscono una penalizzazione piuttosto pesante per quel che riguarda il sistema previdenziale a cui fare riferimento, dunque sarebbe utile destinare l’aumento del contributo integrativo anche ad essi, in modo che si possano mettere sullo stesso piano le varie situazioni. La proposta in questione è stata formulata e suggerita da Arcangelo Pirrello, numero uno dell’Ente di Previdenza di Geologi, Chimici, Agronomi-Forestali e Attuari (meglio noto con la sigla Epap). Quest’ultimo è infatti intervenuto nel corso della Giornata delle Previdenza di Milano, sfruttando la tavola rotonda organizzata in merito al sistema contributivo per lanciare la sua idea.
L’Inps rinnova gli sgravi fiscali per il settore della pesca
Il settore italiano della pesca potrà ancora beneficiare di importanti sgravi dal punto di vista fiscale, ma le misure previste per quest’anno saranno decisamente ridotte rispetto al passato: in effetti, il 2012 sarà caratterizzato da un ridimensionamento dei pagamenti dei contributi, il quale verrà applicato nel limite del 60% di quanto dovuto, mentre tale percentuale salirà fino al 70% nel corso del 2013. Le indicazioni appena spiegate sono state rese pubbliche dall’Inps tramite una delle sue ultime circolari. L’ente previdenziale ha chiarito alcuni aspetti da ricollegare ai lavoratori autonomi che sono soliti svolgere attività di pesca. Questi ultimi, anche quando non beneficiano di una associazione in cooperativa, devono rispettare un obbligo ben preciso, vale a dire il versamento del contributo mensile.
Le possibili svalutazioni immobiliari dell’Imu
L’Imposta Municipale Unica non ha certo migliorato le antipatie e le contrapposizioni di cui godeva il suo illustre predecessore, l’Ici: la confusione che regna perfino nei Centri di Assistenza Fiscale (Caf) non aiuta certo nell’avere un’immagine positiva in questo senso, così come non aiutano gli ultimi calcoli che sono stati effettuati dall’Adoc. Secondo le stime dell’Associazione per la Difesa e l’Orientamento del Cittadino, infatti, l’Imu non potrà che avere un impatto devastante su tutte quelle famiglie che hanno deciso di investire i loro risparmi sull’abitazione e gli immobili. Perdere risparmi in questo modo non è certo incoraggiante e lo è ancora di meno se si pensa che i mutuatari saranno costretti a pagare delle rate salate per un immobile che avrà subito una preoccupante svalutazione rispetto al prezzo originario.
Cgia di Mestre: la stangata della tassazione locale
Le imposte e le tasse locali rappresentano un gravame davvero insopportabile per i contribuenti italiani. L’ultimo calcolo di questo tipo è stato elaborato dalla Cgia di Mestre, l’associazione veneta che rappresenta idealmente gli interessi degli artigiani e delle piccole e medie imprese; nel dettaglio, è stato analizzato il peso di questi stessi tributi, i quali “vantano” purtroppo un’incidenza di ben 1.230 euro per ogni singolo cittadino. La pressione è quindi molto forte e contribuisce a una vera e propria stangata per i portafogli nazionali. La stessa confederazione è riuscita a ottenere una simile stima grazie alla somma di tutte quelle entrate fiscali che vengono pagate dai contribuenti alle varie amministrazioni, come ad esempio i comuni, le province e le regioni, basando il tutto sulla popolazione residente nel nostro paese. Ne è venuta fuori una classifica molto particolare, in cui si ambisce più che altro a far parte delle ultime posizioni.
Gli aggiornamenti dell’Inps sulla sanatoria per colf e badanti
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) è tornato a occuparsi di colf e badanti, nonché della loro regolarizzazione dal punto di vista previdenziale: in effetti, l’ente ha approntato nel minimo dettaglio la procedura che deve essere seguita per gestire al meglio le domande la cui data è anteriore al 1° aprile del 2009 (dunque tre anni esatti fa). Si fa riferimento, in particolare, ai contributi da versare in questo senso, con i datori di lavoro coinvolti che non sono altro che quelli che hanno avuto la possibilità di pagare i contributi stessi in due modi, l’unica soluzione oppure la modalità rateale. Il messaggio in questione è il numero 4976 per la precisione ed è stato emanato nel corso di questa settimana. Tale sanatoria ha una valenza importante e ricomprende al suo interno tutte quelle situazioni che sono state “chiuse” entro il 30 settembre di tre anni fa.
L’otto per mille del 2011 riguarderà solo carceri e Protezione Civile
Il fisco continua a dominare le principali cronache economiche del nostro paese: una delle notizie più interessanti in tal senso è quella che riguarda l’otto per mille dell’anno appena concluso, il 2011, vale a dire il meccanismo con cui si ripartisce appunto questa quota del gettito tributario. Ebbene, secondo quanto precisato in una nota dal governo, le somme reperite in questa maniera avranno ben poche destinazioni rispetto agli ultimi anni: in effetti, è stato deciso di puntare su due soli beneficiari, ovvero la Protezione Civile e l’edilizia carceraria. Il motivo di una simile decisione è presto detto, non vi sono adeguate disponibilità finanziarie in tal senso, quindi la ripartizione dell’otto per mille dell’Irpef a gestione statale non può che subire un cambiamento simile.