Microsoft compra Yammer

 Microsoft, il leader mondiale nella produzione di software, ha dichiarato di aver raggiunto un accordo per l’acquisto della Yammer Inc., un operatore nel settore business sui social network, al prezzo di 1,2 miliardi di dollari. L’accordo dovrebbe essere formalizzato entro la fine del mese, come confermato da una fonte vicina ai vertici societari, che ha anticipato le prossime dichiarazioni e ufficiali della società (la quale, nelle ore successive all’indiscrezione, ha rifiutato di confermare la veridicità del rumor).

In questo modo, Microsoft potrebbe aggregare gli strumenti corporate di Yammer ai propri prodotti Office e SharePoint per il business, integrando l’offerta per le aziende. Come si potrà notare, la strategia di shopping di Microsoft (relativa all’acquisto di aziende di piccole – medie dimensioni rispetto ai volumi da big corporate) è ricalcata da una gran parte dei principali player nel comparto ICT.

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Vendite Apple e Samsung

 Secondo una recentissima ricerca formulata, con periodicità, dalla ABI Research, Apple e Samsung sarebbero saldamente in testa nella classifica delle vendite degli smartphone, per quanto concerne il primo trimestre del 2012. Le due società sarebbero infatti in grado di garantire un volume di vendita superiore ai 78 milioni di “pezzi” (circa 43 milioni di unità vendute per Samsung, contro le 35 di Apple), ovvero ben oltre la sommatoria del volume di vendite di tutti gli altri operatori con i quali i due big spartiscono la torta dei cellulari di nuova generazione.

Dietro Samsung e Apple, la classifica vede una lotta abbastanza accesa per il conseguimento della terza posizione, finora a vantaggio di Nokia. La compagnia finlandese, che sta cercando di arginare le perdite di competitività dovute all’agguerrita concorrenza degli operatori già ricordati, ha venduto 11,9 milioni di unità nei primi tre mesi dell’anno, contro gli 11,1 milioni di smartphone collocati nel corso dello stesso periodo da parte di Research In Motion, la compagnia canadese produttrice dei Blackberry.

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Imprenditori più ricchi d’Europa

 Secondo quanto afferma una recente ricerca elaborata da Bloomberg, è il magnate spagnolo Amancio Ortega Gaona l’uomo più ricco del vecchio Continente. Se il suo nome non vi dice granchè, probabilmente potrà suggerirvi qualcosa di più sapere che dietro il nome del miliardario spagnolo c’è il gruppo di abbigliamento Zara, presente anche nel nostro Paese con una serie di superstore piuttosto gettonati.

La lista 2012 curata da Bloomberg vede pertanto un sorpasso in testa alla classifica, con l’attuale numero 2, Ingvar Kamprad – titolare dell’Ikea – che ha dovuto cedere lo scettro di uomo più facoltoso d’Europa. Grazie ai risultati dell’ultimo trimestre, la Inditex – holding che controlla Zara – ha generato un vero e proprio boom nella capitalizzazione di mercato delle azioni di Ortega (+ 12%), che ha permesso al magnate di compiere qualche utile passo in avanti nell’elenco dei miliardari europei.

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Hong Kong compra la Lme di Londra

 La Borsa di Hong Kong ha annunciato di aver acquistato la Lme di Londra. La London Metal Exchange è la principale piazza mondiale di contratti sui metalli, e finirà nell’orbita della Hong Kong Stock Exchange, che pagherà il controvalore in contanti, per una decisione che sarà formalizzata dall’assemblea dei soci nella prossima riunione che si terrà durante il corso del mese di luglio.

Il comunicato con il quale il consiglio di amministrazione della Borsa di Hong Kong (la seconda del mondo per capitalizzazione) ufficializza la transazione, precisa infatti che l’accordo quadro sui termini di un’offerta cash sull’intero capitale della London Metal Exchange valorizza intorno a 1,4 miliardi di sterline (2,15 miliardi di dollari) quanto è necessario sborsare per poter mettere mano sull’importante piazza.

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La Provincia di Treviso incassa grazie a uno swap

 Gli strumenti derivati sono stati più volte additati come i responsabili principali dell’attuale crisi economica e hanno rovinato diversi enti locali del nostro paese: eppure, se si capisce per tempo come sfruttarli gli incassi possono essere interessanti, come testimoniato in maniera perfetta dalla Provincia di Treviso, la quale ha deciso di avviare una nuova operazione finanziaria che le ha già consentito di guadagnare ben 6,5 milioni di euro. L’importo in questione è stato poi investito immediatamente in Buoni del Tesoro Poliennali (Btp). Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la provincia veneta ha focalizzato la propria attenzione sugli swap, dei derivati che prevedono lo scambio di flussi di cassa tra due controparti.

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Fra tre giorni la quotazione di Frendy Energy presso l’Aim Italia

 Le indiscrezioni si rincorrevano già da qualche tempo, ora c’è qualche conferma in più: Frendy Energy, società italiana che è specializzata nella produzione di energia elettrica tramite impianti di mini-hydro, verrà quotata presso il Mercato Alternativo del Capitale il prossimo 22 giugno, quindi fra tre giorni esatti. Il comparto in questione è il cosiddetto Aim, il quale viene gestito anch’esso da Borsa Italiana. Si conoscono alcuni dettagli in questo senso, in primis il prezzo di quotazione, pari a 1,05 euro, mentre la gestione dell’intero processo di quotazione sarà curata da Integrae, una società di intermediazione mobiliare che svolgerà appunto il ruolo di coordinatore.

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Legambiente preme per un uso razionale dell’acqua

 Legambiente ha provato a dettare quelle che, a suo dire, sono le linee guida più importanti da implementare in questo preciso momento storico: esse si basano essenzialmente su un’agricoltura ancora più sostenibile, sul ridimensionamento degli sprechi di cibo, sulla tutela dell’ambiente e sulla gestione delle risorse idriche. La stessa associazione ha precisato come questa possa essere definita una sorta di “alleanza per l’acqua”, la quale deve essere in grado di coinvolgere il settore primario, l’industria, le associazioni ambientaliste e gli enti regolatori. D’altronde, la grande maggioranza dell’acqua che viene prelevata nel nostro paese (circa il 70% per la precisione) viene sfruttata per fini agricoli, senza dimenticare che ben il 95% dei prelievi realizzati nel bacino del Po serve per l’irrigazione.

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Nuovi piani strategici Opel

 Opel sta lavorando alacremente per raggiungere in tempi rapidi un’intesa con i sindacati tedeschi e assicurare in tal modo un futuro solido e condiviso alle attività industriali detenute nel vecchio Continente. A sostenerlo è un comunicato ufficiale della compagnia, che ha ribadito come il proprio top management, il sindacato di riferimento IG Metall e i rappresentanti dei lavoratori interessati, stiano trattando in questi giorni l’estensione dell’esclusione dei licenziamenti fino alla fine del 2016, ritardando, contemporaneamente, l’attuazione dell’accordo tariffario per il 2012.

Le negoziazioni che la società sta portando avanti con i sindacati riguardano altresì la definizione di una soluzione per tenere aperto e operativo lo stabilimento di Bochum fino al run-out di Zaifra Tourer. Una mossa che permetterebbe alla società di evitare la chiusura delle linee di produzione nella fabbrica, con cessazione che era inizialmente stata fissata per il 2015. In una nota diramata dalla società, Opel ricorda come, valutando la presente congiuntura economica e le previsioni sulla domanda futura, il piano di gestione attuale non prevede l’allocazione di ulteriori prodotti al sito di Bochum.

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Campari conferma anche oggi le sue performance positive

 Una delle performance più interessanti per quel che concerne la giornata odierna e l’indice Ftse Mib, bisogna senza dubbio menzionare Campari: il celebre gruppo milanese aveva già fatto parlare di sé la scorsa settimana, chiudendo il venerdì borsistico con un interessante +0,5%, ma anche oggi non è stato da meno, con guadagni che hanno attirato l’attenzione degli investitori finanziari. Quali sono le indicazioni più attendibili da questo punto di vista? Anzitutto, bisogna precisare come circa 250mila titoli azionari della compagnia lombarda di bevande siano passate di mano nelle ultime ore, con la “Lettera all’investitore” del quotidiano La Repubblica che ha influito enormemente in tal senso.

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Nokia riduce l’organico di 10 mila unità

 Nokia, colosso finlandese della telefonia mobile, ha scelto di ridurre la sua forza lavoro di altre 10 mila persone, andando a raggiungere quota 25 mila unità in soli due anni. Grazie a questa nuova mossa, la società europea dovrebbe poter conseguire ulteriori risparmi per circa 700 milioni di euro per l’anno, elevabili a quota 1,6 miliardi di euro entro la fine del 2013.

Una riduzione, ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo Stephen Elop in una nota diramata alla stampa, che è “conseguenza difficile delle misure che pensiamo di dover prendere per assicurare la competitività a lungo termine di Nokia”.  Il risparmio conseguito nel biennio in corso dalla compagnia finlandese dovrebbe così controbilanciare il costo della ristrutturazione aziendale in corso, valutato intorno a 1,9 miliardi di euro.

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