Radiocor ha divulgato le ultime novità tra Air France e Alitalia. Citando le fonti da cui derivano le notizie, Radiocor ha fatto sapere che la compagnia franco-olandese è disposta a crescere in Alitalia tramite quelli che sono mezzi freschi che vadano a vantaggio della società. Un modo di crescere che non prevede, dunque, operazioni che si limitino e che si riducano alla liquidazione delle quote dei soci italiani.
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Air France entra nel segmento low cost
Si chiama Hop!, ed è una nuova compagnia aerea low cost realizzata da Air France al fine di poter esercitare una più agguerrita concorrenza ai già esistenti vettori in grado di offrire ticket e servizi a basso costo. Tuttavia, contrariamente a quanto targetizzato dai principali competitors, Hop! si rivolgerà prevalentemente a una clientela d’affari, considerata la più redditizia, considerato che rappresenta il 40 per cento dei passeggeri, e il 60 per cento del fatturato.
Compagnie aeree europee licenziano
Si aggrava la crisi delle compagnie aeree europee. Che, come le proprie “colleghe” appartenenti ad altri settori industriali e di servizio, trovano nel licenziamento del proprio personale una comoda via per ridurre i costi d’esercizio e cercare di ritrovare la propria redditività, o limitare le perdite nette. E così, dopo la tedesca Lufthansa, ora Iberia, Air France e la scandinava Sas sembrano intenzionate a metter mano sui propri programmi di gestione delle risorse umane.
Air France riduce 5 mila posti di lavoro
Non sono licenziamenti – la compagnia tiene a precisarlo fin dalle prime righe dei comunicati stampa – bensì “esodi incentivati”. Il risultato è, tuttavia, lo stesso: Air France ha l’obiettivo di incrementare l’efficienza economica delle proprie strutture del 20% entro il 2014, attraverso quanto definito “limitazione dell’evoluzione della massa salariale, un aumento e un maggiore efficacia del tempo di lavoro, un non rimpiazzo delle uscite e un miglioramento dei processi”.
Ne deriva che la compagnia di bandiera francese, azionista di Alitalia, taglierà oltre 5 mila posti di lavoro entro la fine del 2013. Di questi, 1,5 mila riguarderanno hostess e steward. Non vi saranno però licenziamenti coatti, bensì solamente un blocco del turnover (nel periodo in questione usciranno circa 1,7 mila persone, non sostituite) insieme ad altre forme di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Intense le trattative con i sindacati.
Compensi Air France contestati dal governo
Il governo di Hollande, recentemente insediatosi a Parigi, ha reso noto di non condividere la scelta di versare 400 mila euro sotto forma di “clausola di non concorrenza”, all’uscente amministratore delegato di Air France, Pierre Henri Geourgeon. Un intervento, quello del ministro delle Finanze e del suo collega del Riassetto produttivo, che è stato chiaro e univoco, ed ha avuto come obiettivo quello di rendere evidente il “fastidio” nei confronti dell’indennità / bonus erogata in favore dell’ex top manager della compagnia di bandiera transalpina.
L’ex amministratore delegato di Air France era riuscito a ottenere la gratifica grazie all’impegno formale di non lavorare per la concorrenza per un periodo di tempo determinato. Peccato che l’erogazione del bonus avvenga in un momento particolarmente complicato per la società, che versa in cattive compagnie economico finanziarie, ed ha in mente di licenziare un piano di tagli da 2 miliardi di euro che prevede – tra le tante altre iniziative – il congelamento dei salari e la probabile soppressione di circa 5 mila posti di lavoro.
Trimestrale in perdita per Air France – Klm
Non c’è pace sui cieli francesi. La compagnia Air France, impegnata in un milionario piano di risanamento che non dovrebbe dare i suoi positivi frutti fino ad almeno la fine del 2012, ha visto un giro d’affari crescere del 6% grazie a una buona impennata nel numero dei passeggeri ospitati all’interno dei propri velivoli, cui tuttavia non è corrisposto un mantenimento della redditività delle proprie attività.
La società ha infatti dovuto archiviare il primo trimestre dell’anno con una perdita netta equivalente a 368 milioni di euro, in linea con quanto ottenuto nello stesso periodo dello scorso anno. A pesare è il già ricordato piano di risanamento, messo in cantiere dalla società transalpina al fine di poter ripristinare una migliore situazione finanziaria durante il secondo semestre dell’esercizio in corso.