Nissan pensa a rapido cambio al vertice

 Nissan, uno dei big dell’automotive mondiale, starebbe valutando una rapida sostituzione dei propri vertici aziendali. Stando a quanto anticipato da Bloomberg, che riporta diverse indiscrezioni percepite nelle ultime settimane, l’attuale chief executive officer Carlos Ghosn potrebbe rinunciare al proprio incarico prima dell’inizio del nuovo business plan di medio termine.

Ghosn, 58 anni, potrebbe pertanto non far parte del prossimo piano di metà termine. Questo potrebbe voler dire che l’uscita del manager dalla società potrebbe essere vicina, ma potrebbe altresì significare che l’abbandono del manager potrebbe avvenire tra qualche anno. Il periodo di medio termine, per Nissan, è infatti pari a 5 anni: ne consegue che il margine di interpretazione della scelta di Ghosn non può che essere perfino troppo ampio.

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General Motors punta sulla Russia

 General Motors vuole puntare maggiore attenzione sulla Russia, controbilanciando in tal senso la flessione della redditivàt nell’Europa Occidentale. La strada per ritrovare l’equilibrio è pertanto concretizzata nell’apertura di una nuova fabbrica a San Pietroburgo, in grado di incrementare la capacità produttiva delle nuove Opel Astra sedan, e abbracciando in tal modo la crescente domanda nel mercato russo.

“Dobbiamo portare i nostri migliori prodotti in questo mercato” – ha affermato il chief executive officer Dan Akerson durante una recente intervista telefonica rilasciata a Bloomberg, proprio mentre era in visita all’impianto di San Pietroburgo. General Motors introdurrà 12 nuovi veicoli in Russia durante il 2012, sperando in questa maniera di incrementarel e vendite nel Paese, cresciute del 53 per cento lo scorso anno, a quota 244 mila unità.

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Air France riduce 5 mila posti di lavoro

 Non sono licenziamenti – la compagnia tiene a precisarlo fin dalle prime righe dei comunicati stampa – bensì “esodi incentivati”. Il risultato è, tuttavia, lo stesso: Air France ha l’obiettivo di incrementare l’efficienza economica delle proprie strutture del 20% entro il 2014, attraverso quanto definito “limitazione dell’evoluzione della massa salariale, un aumento e un maggiore efficacia del tempo di lavoro, un non rimpiazzo delle uscite e un miglioramento dei processi”.

Ne deriva che la compagnia di bandiera francese, azionista di Alitalia, taglierà oltre 5 mila posti di lavoro entro la fine del 2013. Di questi, 1,5 mila riguarderanno hostess e steward. Non vi saranno però licenziamenti coatti, bensì solamente un blocco del turnover (nel periodo in questione usciranno circa 1,7 mila persone, non sostituite) insieme ad altre forme di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro. Intense le trattative con i sindacati.

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Walgreens compra Alliance Boots

 Con una transazione societaria finanziaria valutata oltre 6,7 miliardi di dollari, la società americana ha scelto di acquistare una quota pari al 45% della società Alliance Boots, fondata dall’imprenditore italiano Stefano Pessina. Scopo dell’operazione è quello di entrare in compagine con una quota molto rilevante, e assumere il controllo dell’azienda nel giro di tre anni.

L’operazione, stando a quanto afferma la stampa americana, dovrebbe concludersi entro la fine del mese di agosto, una volta che i partner avranno ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni. Più sul medio termine, inoltre, Walgreens dovrebbe assicurarsi una partecipazione di controllo totale della Alliance Boots, visto e considerato che la transazione prevede anche la nascita di un’opzione che consentirebbe alla società americana di rilevare ulteriori quote, per un’intenzione sostanzialmente già confermata dall’acquirente.

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Previsione profitti di Adobe in calo

 Adobe Systems Inc., uno dei principali produttori di software al mondo, ha pubblicato le nuove stime sugli utili trimestrali. Stime che non sono piaciute alla comunità finanziaria (che attendeva numeri ben diversi), e che ha pertanto risposto penalizzando le quotazioni dei titoli azionari durante gli scambi sui mercati regolamentati. Ma vediamo nel dettaglio quali stime sono state espresse da Adobe, e cosa era invece atteso dagli analisti.

Gli utili del terzo trimestre fiscale dell’anno – dichiara Adobe, con sede a San Jose (California) – dovrebbero giungere intorno alla quota di 56 – 61 centesimi per azione. Una previsione che riflette la debolezza della domanda europea, e che si colloca mediamente al di sotto delle stime dei principali analisti internazionali, che invece affermavano auspici di “almeno” 61 centesimi per azione. Complessivamente, le vendite del trimestre che (per il bilancio Adobe) terminerà ad agosto, si aggireranno tra un minimo di 1,08 miliardi di dollari e un massimo di 1,13 miliardi di dollari, al di sotto di 1,14 miliardi di dollari stimati.

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