Le possibilità che BlackBerry diventi un serio concorrente per Apple e Google nel mercato degli smartphone si stanno riducendo progressivamente. Il settore ha a lungo cercato una terza alternativa ai due colossi di Cupertino e Mountain View, in modo da assicurare innovazione e competitività dal punto di vista dei prezzi. Purtroppo le aspettative sono state disilluse quando la stessa BlackBerry ha mancato le stime degli analisti per quel che concerne i profitti e gli equipaggiamenti di telefoni.
Blackberry
RIM trimestrale negativa e cellulare in arrivo
La Research In Motion, la società che produce i noti smartphone Blackberry, ha comunicato di aver chiuso il secondo trimestre fiscale dell’anno con risultati negativi. Ad ogni modo, il titolo in Borsa non ha subito l’atteso tracollo e, anzi, ha potuto condurre una leggera inversione di tendenza, determinata dalla pubblicazione della notizia secondo cui nel 2013 la casa canadese riuscirà a pubblicare un nuovo smartphone di ultima generazione grazie al quale potrebbe contrastare più efficacemente la concorrenza di Apple e Samsung.
Voci di vendita per la RIM (Blackberry)
Il futuro di RIM, produttore canadese del Blackberry, si fa sempre più cupo. Gli ultimi risultati, di gran lunga inferiori alle aspettative, i 5.000 tagli di posti di lavoro e il rinvio del lancio del nuovo sistema operativo, gettano nuove ombre sulla società.
Research in Motion, la cui azione è al suo minimo dal 2003, ha annunciato una perdita di 518 milioni dollari nel corso del primo trimestre dell’anno fiscale, superiore al previsto, a causa di un forte calo delle vendite e di un onere eccezionale di $ 335 milioni. Il gruppo aveva già subito una perdita di 125 milioni di dollari nel corso trimestre precedente, mentre, un anno fa, RIM era risucita a registrare un profitto di $ 695 milioni nel primo trimestre.
Azioni RIM sotto i 10 dollari
Le azioni della società Research in motion, produttrice degli smartphone Blackberry, sono calate al di sotto dei 10 dollari. Una valutazione che non veniva riscontrata da più di 8 anni, e che è figlia delle deludenti notizie che si stanno affacciando sul fronte consuntivo e previsionale.
In particolare, la società ha stimato che il quarto trimestre fiscale si chiuderà con un fatturato in flessione di almeno il 26 per cento a quota 3,64 miliardi di dollari, mentre i profitti netti dovrebbero addirittura crollare del 72 per cento a 197,5 milioni di dollari. La società ha chiesto così una consulenza a JPMorgan e a Rbc Capital Markets per la revisione delle proprie attività e delle performance finanziarie, e intanto progetta potenziali riduzioni del personale, per una scelta che dovrebbe coinvolgere le 2 o – come sembra più probabile – le 3 mila persone.
RIM perde interesse acquirenti
Continuiamo a parlare di Research In Motion, la società canadese produttrice dei Blackberry, dopo esserci occupati della parabola discendente della compagine qualche settimana fu. Purtroppo, premettiamo, riaffrontiamo l’analisi dell’attuale scenario nel quale si trova a operare la RIM con un profondo retrogusto amaro, visto e considerato che sono nuovamente negative le notizie che riguardano la società nordamericana.
Research In Motion ha di fatti dovuto affrontare un brusco scivolone di Borsa che l’ha fatta retrocedere di quasi 10 punti percentuali, con una performance molto negativa, figlia di alcune indiscrezioni lanciate sul mercato, che vorrebbero i potenziali acquirenti della società esser in corso di ripensamento. In altri termini, non vi sarebbero poi molti investitori pronti a scommettere sulla società canadese.
Trimestre in perdita per RIM
Anche nel corso dell’ultimo trimestre del 2011 Research In Motion – la società canadese che produce i Blackberry – ha dovuto ammettere il segno negativo nel proprio conto economico di periodo. Una perdita netta che è ammontata a quota 125 milioni di dollari, e che risulta essere figlia di un ribilanciamento dell’attuale vertice manageriale, che deve fronteggiare un calo del giro d’affari nonostante l’incremento del numero totale di utenti, e il tentativo di modificare la strategia industriale, andando a concentrare maggiori sforzi sul segmento corporate, a parziale rinuncia di quello privato, che sembra essere stato prevalentemente indirizzato verso i prodotti Apple & co.
Non si sa se quanto accaduto in contabilità RIM nel corso dell’ultimo trimestre sia stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: quel che è certo è che, dopo tante indiscrezioni, presto vedremo nuovi cambiamenti ai vertici della società canadese, con l’ex amministratore delegato Jim Balsillie – co-fondatore del gruppo – che lascerà anche il consiglio di amministrazione.
Strategia RIM per rilanciare le vendite
Research In Motion, la compagnia canadese “madre” dei noti smartphone BlackBerry, ci riprova. Al fine di risollevare le vendite, duramente penalizzate dalla concorrenza di alcuni competitors internazionali (Apple in testa), la società nord americana sembra essere fermamente intenzionata a sviluppare nuovi dispositivi che possano ridurre il gap accumulato nel corso degli ultimi anni, e che ha provocato non pochi scossoni in sede aziendale.
Proprio al fine di accorciare le distanze con i concorrenti, la Research In Motion avrebbe dichiarato di essere quasi pronta a fornire agli sviluppatori di software dei prototipi della nuota piattaforma BlackBerry, permettendo in tal modo agli stessi produttori di programmi di poter predisporre un’offerta ricca e compatibile alla nuova gamma di smartphone della compagine.
RIM, continua il declino commerciale dei BlackBerry
Purtroppo per la società canadese, continuano ad arrivare brutte notizie per la Research In Motion, l’azienda dietro il successo e la discesa commerciale degli smartphone BlackBerry. Stando a quanto afferma una ricerca della ComScore, infatti, gli smartphone della compagnia nordamericana avrebbero perso ulteriore terreno nei confronti dei principali concorrenti, retrocedendo la propria quota commerciale al quinto posto negli Stati Uniti, tutto a vantaggio dell’incredibile incremento di Apple.
La quota di mercato degli smartphone BlackBerry – nel periodo settembre – novembre 2011 – è infatti calata a quota 6,5 punti percentuali contro i 7,1 punti percentuali del trimestre precedente. Inarrivabile sembra essere il leader di mercato (Samsung), che ha portato la propria quota di mercato dal 25,3% all’attuale 25,6%, mentre Apple ha consolidato il proprio quarto posto, con un incremento dell’1,4% in soli tre mesi, a quota 11,2%.
Microsoft e Nokia al capezzale del BlackBerry
C’era una volta la RIM (Research In Motion), società canadese tanto cara ai possessori degli smartphone BlackBerry, che proprio del cellulare smart aveva fatto il proprio simbolo, e determinante dei propri successi. Poi, l’incapacità di rispondere adeguatamente alle sfide lanciate dai concorrenti (Apple in primis), ha portato la casa americana in secondo piano, con una perdita di quote di mercato che sembra inarrestabile.
Eppure, sottolineiamo, le potenzialità della Research In Motion – e, ovviamente, dei suoi BlackBerry – sono notevoli. Tanto che alcuni tra i colossi dell’informatica e delle telecomunicazioni, come Microsoft e Nokia, avrebbero lanciato una sorta di gara ristretta per potersi aggiudicare l’azienda. Alla gara starebbe partecipando anche a Amazon e, probabilmente, qualche nome meno in voga.
Research in Motion, altro passo indietro
Research In Motion (RIM), la casa canadese produttrice degli smartphone Blackberry, ha subito un brusco scivolone durante le negoziazioni in Borsa (toccando il minimo livello di capitalizzazione di mercato nel corso degli ultimi otto anni), dopo aver affermato che la nuova generazione dei propri telefoni cellulari non sarà resa commercialmente disponibile se non prima della parte finale del 2012: un rilancio temporale, pertanto, di una mossa molto attesa, che non ha convinto gran parte degli azionisti e degli altri stakeholders.
Il produttore di smartphone doveva infatti rilasciare sul mercato i nuovi modelli entro la primavera del 2012, auspicando che tale nuovo sbarco internazionale potesse conferire l’atteso rimbalzo dell’appeal commerciale della propria gamma, con ciò che avrebbe dovuto conseguirne in termini di ricavi e profitti, quest’esercizio ben al di sotto delle stime dei principali osservatori di mercato locali e internazionali.