Borsa Italiana ha rilasciato il giudizio di ammissibilità alla quotazione sull’Mta di Moleskine, la nota società che produce i famosi taccuini neri, utilizzati da artisti e intellettuali europei da circa duecento anni. Il giudizio di ammissibilità è valido per un anno, con efficacia subordinata al deposito del documento di registrazione presso la Consob, e – naturalmente – all’effettiva domanda di ammissione agli scambi che dovrà essere presentata a Borsa Italiana da parte dell’emittente.
Consob
La Consob evidenzia il flop della conciliazione
La conciliazione non sta funzionando come ci si era aspettati: la constatazione è stata fatta direttamente dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa), secondo cui i rifiuti degli intermediari avrebbero raggiunto addirittura il 55% dei casi totali. Anzitutto, bisogna subito specificare che alla Camera di Conciliazione e di Arbitrato che è stata stabilita presso la stessa commissione risultano iscritti 1.152 arbitri. Il problema non sono però questi ultimi, ma gli arbitrati, visto che nel corso del 2012 appena terminato sono rimasti fermi al palo. Si tratta di una curiosità che merita di essere approfondita.
Consob: il nuovo deposito telematico dei prospetti
La data del prossimo 14 dicembre sarà fondamentale per quel che riguarda i prospetti informativi: sarà proprio a partire da quel momento, infatti, che sarà pienamente valido e funzionante il sistema nuovo di zecca per depositare tramite il web i prospetti che si riferiscono a titoli non rappresentativi di capitale. In particolare, questi ultimi sono quelli emessi dagli intermediari finanziari e dalle imprese del settore assicurativo, con la necessaria approvazione da parte della Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa). Di cosa si tratta esattamente? Fra tre giorni esatti, vi sarà questa nuova procedura che permetterà di assolvere agli obblighi di deposito che sono fissati dal nono articolo del cosiddetto Regolamento Emittenti della commissione.
Il convegno della Consob sulla figura dell’investitore
Il titolo è piuttosto significativo ed emblematico: Conoscere l’investitore. Con questo convegno la Consob punta a rispondere a diverse domande che possono sorgere spontanee in ambito finanziario, come ad esempio quelle relative alla conoscenza vera e propria del soggetto investitore. Di chi si tratta esattamente? Una possibile e plausibile risposta sarà fornita nel corso della giornata di domani, con l’appuntamento fissato presso l’auditorium della Commissione Nazionale di Società e Borsa a Roma (la sede principale dell’organismo diretto da Giuseppe Vegas si trova in Via Giovanni Battista Martini). Il programma è ben scandito e potrà interessare molte persone.
La Consob si affida all’oro della Banca d’Italia
La corsa all’oro della Consob: non si tratta di un’epopea ricostruita attraverso un film, ma delle intenzioni espresse dalla Commissione Nazionale di Società e Borsa per quel che riguardale riserve auree che sono detenute dalla Banca d’Italia. La questione ha già avuto una buona ribalta diverso tempo fa, ma ora torna prepotentemente in auge. Cerchiamo di capire perché. Come ha spiegato il numero uno della commissione, Giuseppe Vegas, Palazzo Koch potrebbe mettere a disposizione il suo metallo giallo per ridimensionare in maniera adeguata il debito pubblico, anche perché l’istituto di credito centrale ha la possibilità di disporre di tutti i beni mobili e immobili che vuole.
Bioera si affida alla Consob contro gli ultimi commenti di mercato
Bioera ha dichiarato guerra alle informazioni e ai commenti che si stanno susseguendo da diverso tempo sul suo conto: è proprio per questo motivo che la società milanese, attiva nella produzione e distribuzione di prodotti biologici e di cosmesi (il gruppo è quotato a Piazza Affari), ha deciso di inviare alla Consob (Commissione Nazionale di Società e di Borsa) un esposto formale per ottenere maggiore tutela. Che cosa sta accedendo di preciso?
L’ultima audizione della Consob al Senato
Quello che ha fatto la Consob in questo campo non si era mai verificato: è stato piuttosto sibillino Giuseppe Vegas, numero uno della Commissione Nazionale di Società e Borsa, nel sottolineare il monitoraggio nei confronti delle attività delle agenzie di rating. In particolare, Vegas ha fatto riferimento alle lacune dell’attuale sistema, il quale prevede che le agenzie in questione siano controllate soltanto dall’Esma (European Securities and Markets Authority), mentre le autorità come la Consob possono intervenire esclusivamente in presenza di una turbativa di mercato. Questo vuol dire che il raggio di azione è limitato, ma i trenta interventi in Italia invitano a una riflessione.
La Consob interrompe il divieto di vendite allo scoperto
Gli ultimi mesi erano stati caratterizzati da un numero incredibile di proroghe per quel che concerne le cosiddette vendite allo scoperto: questa operazione finanziaria consiste essenzialmente nel vendere dei titoli specifici che non sono direttamente in possesso del venditore stesso e la Consob ha più volte chiarito come queste pratiche debbano essere vietate, anche se con l’interruzione delle proroghe temporali lo short selling potrebbe tornare ad essere effettivo. L’ultima scadenza era prevista proprio per oggi, ma il presidente della Commissione, Giuseppe Vegas, ha deciso di non prolungare ulteriormente il provvedimento in questione. L’adozione di tale misura risale addirittura allo scorso 12 agosto e quindi sono ben sei mesi che viene mantenuta in vita.
Flash trading: la Consob introduce penali più severe
Dopo le prese di posizione della Securities and Exchange Commission (Sec) americana, ora anche la Consob si scaglia contro il cosiddetto “flash trading”. Di cosa si tratta esattamente e perché tutti puntano il dito contro il suo funzionamento? Il flash trading è una specifica compravendita di titoli azionari, la quale presenta però come svantaggio la formazione degli interessi nascosti, piuttosto dannosi e imprevedibili. Il flash trading è in grado di sfruttare una maglia larga del meccanismo vero e proprio del trading online. In pratica, i flash trader sono anche dei “market maker” e quindi possono immettere degli ordini che non sono obbligati a far visualizzare al mercato.