Il nuovo, pressante allarme è stato lanciato dal Primo Ministro Lucas Papademos nei giorni scorsi: confermando che allo stato attuale l’unica ricetta possibile per portare sulla strada del risanamento le disastrate casse elleniche è quella dell’austerità, il Primo Ministro ha recentemente sottolineato che per evitare il rischio incombente di un fallimento dello Stato greco già in Primavera, è necessario che UE e Fondo Monetario Internazionale concedano gli ulteriori pacchetti di aiuti già previsti; questo però sarà possibile solo mantenendo e rafforzando gli impegni di adozione delle riforme concordate.
Tuttavia gli sforzi profusi dal Governo ellenico, accolti peraltro dalla popolazione con un’invidiabile rassegnazione, non sembrano aver riscosso più di tanto l’apprezzamento della comunità internazionale, se si pensa che, ad esempio, l’erogazione di un pacchetto di aiuti da cinque miliardi di euro, già prevista per fine dicembre, è stata rimandata a marzo, il che, pensando alla situazione in cui versa la Grecia, si avvicina molto a una sentenza di condanna: ciò infatti includerà il rinvio a catena delle successive ‘rate’ di aiuto, a cominciare da quella, ben più sostanziosa, da 10 miliardi, che prevista per marzo, slitterà a giugno, forse già fuori tempo massimo.
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