Unicredit, JP Morgan e Mediobanca sono – stando alle più recenti indiscrezioni riportate da Il Sole 24 Ore, le tre banche d’affari che sarebbero in pole position per ottenere un posto nella procedura che porterà la Cassa Depositi e Prestiti a dismettere sul mercato una quota pari al 3,4 per cento nell’Eni. Una operazione che è inquadrabile all’interno del riassetto di Snam Rete Gas, e che non potrà che passare attraverso fitti colloqui con alcuni dei principali istituti bancari di riferimento in ambito internazionale.
Eni
Un giacimento prezioso per Eni nel Mare di Barents
Il Mare di Barents, la parte di Mar Glaciale Artico che si trova nella parte settentrionale della Norvegia e della Russia, riserva un regalo post-natalizio all’Eni: l’ente ha infatti comunicato in via ufficiale di aver scoperto un giacimento di olio e gas in questa zona del mondo, più precisamente in un’area che si trova a duecento chilometri dalla costa del paese scandinavo. Il pozzo Havis ha consentito di perforare a buona profondità e di scovare questa risorsa importante per le attività della compagnia, con delle buone quantità complessive, vale a dire olio compreso tra 190 e 315 milioni di barili e gas fino a sei miliardi di metri cubi. Anche il giacimento in questione si chiama ovviamente Havis e rappresenta una buona scoperta per l’azienda italiana, già protagonista di un evento simile nel 2011 nella medesima area.