C’è un settore economico del nostro paese che merita il famoso modo di dire “andare liscio come l’olio”: quest’ultimo è più che mai azzeccato, visto che si sta parlando dell’extra vergine di oliva e degli altri oli vergini in generale, un prodotto che sta beneficiano di un ottimo import, grazie soprattutto al contributo offerto dagli Stati Uniti. La prima economia mondiale è infatti il più importante partner commerciale del Belpaese da questo punto di vista. Il dato in questione è stato messo in luce dall’Unaprol (Unione Nazionale tra le Associazioni di Produttori di Olive), vale a dire il consorzio olivicolo italiano per intenderci.
importazioni
In Italia cresce l’import di legna da ardere
La crisi economica sta provocando dei cambiamenti piuttosto importanti per quel che concerne i consumi stagionali: con il freddo che comincia a farsi sentire davvero nel nostro paese e con i combustibili che hanno ormai raggiunto dei prezzi a dir poco proibitivi, le stufe e i camini sono tornati alla ribalta, tanto è vero che le importazioni di legna da ardere sono aumentate di ben ventisei punti percentuali rispetto a dieci anni fa. I dati in questione sono stati raccolti dalla Coldiretti, la principale associazione agricola d’Italia, la quale si è basata sui dati Istat (Istituto Nazionale di Statistica) dei primi sette mesi del 2012.
Germania leader dell’export in Cina
Tra il 2000 e il 2010, gli scambi tra l’Unione Europea e la Cina sono aumentati di quattro volte. Tutti i paesi europei hanno approfittato (e beneficiato) dell’apertura del mercato cinese. Chi ne ha tratto maggiore vantaggio? La Germania si conferma il primo partner commerciale europeo della Cina con esportazioni pari pari al 48% del totale dell’export dell’UE. La questione del commercio tra l’UE e la Cina sarà al centro delle discussioni in occasione del summit sino-europeo che si tiene a Pechino e che si è aperto Martedì 14 febbraio. Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat (l’Ufficio statistico dell’Unione europea), le esportazioni dei paesi europei sono aumentate sensibilmente negli ultimi dieci anni, passando da 26 miliardi di euro nell’ anno 2000 a 113 miliardi nel 2010.
Economia della Cina in pericolo
Il gigante cinese sta mostrando segni di rallentamento. Per la prima volta in due anni, le esportazioni cinesi sono scese dello 0,5% e hanno raggiunto i 149,9 miliardi di dollari. La Cina ha anche registrato un calo del 15,3% su base annua delle importazioni, che si attestano a 122,6 miliardi di dollari.
Questo, nonostante il paese abbia cercato di stimolare i consumi per compensare la flessione dell’export e per riequilibrare la sua economia, troppo dipendente dalle esportazioni e dagli investimenti, orientandola verso una maggiore domanda interna.
Secondo gli analisti, anche se le celebrazioni in occasione del Capodanno cinese possono in parte spiegare questo rallentamento, esse non rappresentano certo l’unica ragione. Sicuramente il fenomeno è motivo di preoccupazione in quanto potrebbe significare un rallentamento della crescita.