Che cosa può nascere da una collaborazione stretta tra due istituti noti come l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e l’Isvap (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private)? La convenzione a cui si sta facendo riferimento è stata appena sottoscritta e permette all’ente previdenziale di beneficiare di un accesso privilegiato alla banca dati relativa ai sinistri e che è di proprietà dell’Isvap appunto. Un accordo simile somiglia molto e può anche essere considerato la naturale prosecuzione di un altro che è stato siglato giusto un anno fa; in pratica, in quel caso si decise che dal mese di maggio successivo (cinque mesi fa dunque) vi sarebbe stato un flusso telematico di comunicazioni molto importante.
Inps
Entro il 1° ottobre i contributi volontari dell’Inps
La data del prossimo 1° ottobre sarà l’ultimo giorno disponibile e utile per il versamento dei contributi volontari relativi all’Inps: più precisamente, si tratta di quei contributi che fanno riferimento al secondo trimestre di quest’anno, vale a dire il periodo compreso tra gli scorsi mesi di aprile e giugno. Quali sono le caratteristiche principali di tale adempimento? Entrando maggiormente nello specifico, come messo in luce da un opportuno comunicato stampa, i versamenti in questione possono essere perfezionati da quei lavoratori che hanno interrotto o posto fine alla loro attività lavorativa, in modo da rendere concreti i requisiti che si riferiscono al raggiungimento del diritto alla pensione, oppure, in alternativa, da aumentare l’importo complessivo dell’assegno in questione.
Colf e badanti: avvisi bonari per i datori di lavoro silenti
Non sono certo pochi i datori di lavoro domestico che vengono considerati “silenti”: l’aggettivo si addice a coloro che hanno assunto con un rapporto di lavoro ben preciso le colf o le badanti entro il 2009, ma che poi, di punto in bianco, hanno interrotto la contribuzione e non hanno nemmeno provveduto a comunicare questa cessazione dell’attività. Ebbene, l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) ha deciso di inviare degli appositi avvisi bonari nei confronti dei soggetti in questione, una richiesta espressa di regolarizzare la situazione e la contribuzione. Tutto questo è stato reso noto dall’ente previdenziale in uno dei suoi ultimi messaggi. Ma non è soltanto ora che si sta cominciando a svegliarsi, dato che l’intervento mirato nella direzione dei silenti è stato avviato un anno fa: non è un caso che nel corso del 2011 il messaggio numero 21381 aveva messo in luce come vi fossero numero lettere da inviare ai datori.
Inps: i chiarimenti sui contributi degli artigiani
Artigiani e Inps, il rapporto sarà ancora più stretto: in effetti, in base a quanto precisato da una delle ultime circolari dell’ente previdenziale, tutti quei soggetti che pongono in essere tale tipo di attività sono obbligati a versare i contributi, senza alcuna distinzione tra chi è iscritto o meno all’albo degli artigiani. Uno dei chiarimenti in questione si riferisce alle nuove disposizioni normative che sono state introdotte in merito all’avvio delle nuove imprese. Queste ultime si avvalgono infatti di una dichiarazione apposita, ComUnica, un documento che certifica il possesso dei requisiti della qualifica artigiana. Con essa, inoltre, è possibile iscriversi al già citato albo, con la decorrenza che si fa partire dal momento in cui inizia effettivamente l’attività.
L’Inps ha già un disavanzo di sei miliardi nel 2012
La gestione finanziaria dell’Inps (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) in questo 2012 non può che meritare un aggettivo, disastrosa: in effetti, non vi sono alternative per spiegare e descrivere i quasi sei miliardi di euro (5,97 per la precisione) che hanno caratterizzato i primi mesi dell’anno. Il quadro diventa ancora più negativo, poi, se si pensa che il dato dello scorso anno è nettamente peggiorato, visto che nel 2010 furono registrati 736 milioni, il che vuol dire che la débacle in questione può essere quantificata in 5,2 miliardi di euro. Che cosa è successo esattamente e bisogna cominciare a preoccuparsi? Entrando maggiormente nel dettaglio della faccenda, c’è da specificare che i conti dell’Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza per i dipendenti dell’Amministrazione Pubblica), ente che è stato accorpato di recente nell’Inps stesso dopo aver provveduto alla sua soppressione.
L’Inps rinnova gli sgravi fiscali per il settore della pesca
Il settore italiano della pesca potrà ancora beneficiare di importanti sgravi dal punto di vista fiscale, ma le misure previste per quest’anno saranno decisamente ridotte rispetto al passato: in effetti, il 2012 sarà caratterizzato da un ridimensionamento dei pagamenti dei contributi, il quale verrà applicato nel limite del 60% di quanto dovuto, mentre tale percentuale salirà fino al 70% nel corso del 2013. Le indicazioni appena spiegate sono state rese pubbliche dall’Inps tramite una delle sue ultime circolari. L’ente previdenziale ha chiarito alcuni aspetti da ricollegare ai lavoratori autonomi che sono soliti svolgere attività di pesca. Questi ultimi, anche quando non beneficiano di una associazione in cooperativa, devono rispettare un obbligo ben preciso, vale a dire il versamento del contributo mensile.
Gli aggiornamenti dell’Inps sulla sanatoria per colf e badanti
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (Inps) è tornato a occuparsi di colf e badanti, nonché della loro regolarizzazione dal punto di vista previdenziale: in effetti, l’ente ha approntato nel minimo dettaglio la procedura che deve essere seguita per gestire al meglio le domande la cui data è anteriore al 1° aprile del 2009 (dunque tre anni esatti fa). Si fa riferimento, in particolare, ai contributi da versare in questo senso, con i datori di lavoro coinvolti che non sono altro che quelli che hanno avuto la possibilità di pagare i contributi stessi in due modi, l’unica soluzione oppure la modalità rateale. Il messaggio in questione è il numero 4976 per la precisione ed è stato emanato nel corso di questa settimana. Tale sanatoria ha una valenza importante e ricomprende al suo interno tutte quelle situazioni che sono state “chiuse” entro il 30 settembre di tre anni fa.