JPMorgan Chase è stata la prima tra le banche di investimento che nel 2012 si sono caratterizzate per il maggior importo di pagamenti salariali: i numeri sono eloquenti, l’istituto di New York è riuscito a superare di ben un quinto un altro colosso americano come Goldman Sachs, stando a uno degli ultimi report resi pubblici. I dati in questione sono stati forniti dalla società londinese Emolument. Ebbene, la somma che fa riferimento a JPMorgan è pari in media a 1,1 milioni di sterline per quel che concerne le compensazioni totali dello scorso anno.
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JPMorgan utili in calo. Pesa maxi perdita derivati
JPMorgan Chase, la più grande banca statunitense, dopo la diffusione dei dati societari di Alcoa, che ha aperto la stagione delle trimestrali americane, ha annunciato di aver archiviato il secondo trimestre con un utile di 4,96 miliardi dollari, o 1,21 dollari per azione, rispetto ai 5,43 miliardi di dollari, o 1,27 dollari per azione, registrati un anno prima.
I risultati comprendono una perdita ante imposte di 4,4 miliardi dollari, rispetto ai 2 miliardi di dollari annunciati il 10 maggio e superiore alle previsioni degli analisti, registrata nel portafoglio derivati. Il fatturato è diminuito del 17% anno su base annua a 22,2 miliardi dollari, leggermente al di sopra delle attese (21,9 miliardi di dollari). La banca ha anche abbassato i risultati del primo trimestre, citando la possibilità che siano state nascoste delle perdite in derivati.
Dimissioni manager JpMorgan
Dopo lo scandalo finanziario che ha condotto JpMorgan, la principale banca d’affari statunitense, a cedere oltre 2 miliardi di dollari di perdite in sole sei settimane (con il risultato negativo di periodo che dovrebbe raggiungere il picco dei 3 miliardi di dollari entro la fine del mese di giugno), iniziano a saltare le prime teste tra i top manager.
A far maggiore scalpore è la scelta dell’amministratore delegato Jamie Dimon di accettare le dimissioni del proprio braccio destro, Ina Drew, responsabile degli investimenti della banca d’affari, che appena scoppiato il caso, alla fine del mese di aprile, aveva avanzato proposta di dimissioni, puntualmente respinta dal consiglio di amministrazione. Ora, tuttavia, Dimon sembra essere più convinto dell’offerta di dimissioni della Drew, orientandosi verso la conferma della rottura del rapporto di lavoro.
JpMorgan perde 2 miliardi di dollari
Nelle sole ultime sei settimane JpMorgan, una delle banche d’affari più importanti al mondo, ha perso più di 2 miliardi di dollari. Un vero e proprio smacco per un istituto di credito che era riuscito a destreggiarsi all’interno del mare della crisi finanziaria internazionale meglio dei principali concorrenti, e che pone a serio rischio la stabilità dell’immagine della struttura organizzativa e, in particolar modo, del numero 1 della banca, Jamie Dimon.
La causa di queste gravi perdite è infatti da ricondursi allo straordinario impatto negativo generato dalle politiche di copertura della banca attraverso i cds (i credit default swap, una sorta di contratto assicurativo di protezione contro i default di enti e società emittenti), impieghi che si sono rivelati, per dirla con le parole di Dimon, “un investimento più rischioso, volatile e meno efficace di quanto previsto”.