Sarà (anche) merito del cenone, ma l’alimentare italiano ha potuto cogliere le occasioni aperte dalle festività di fine anno per migliorare lievemente i propri bilanci di un anno di difficoltà. Secondo quanto afferma la Coldiretti, infatti, nonostante l’incremento delle criticità locali e internazionali, a crescere sarebbe stata anche la domanda di prodotti tipici delle tavole made in Italy, con un apprezzamento dell’export di spumante e panettoni stabilmente in doppia cifra, e superiore al 3% anche per vini, pasta e formaggi.
Natale 2012
Natale 2012: l’andamento delle vendite di bollicine
Il festeggiamento del Natale non può che essere associato alle bollicine: che cosa ci riserverà in questo senso il 2012? Gli italiani brinderanno allo stesso modo degli anni scorsi, ma il numero totale di bottiglie non sarà uguale, più che altro si punterà su marchi che consentano di risparmiare. La stima è stata calcolata dalla Confederazione Italiana Agricoltori (Cia), la quale è andata ad esaminare le intenzioni di acquisto dei consumatori del Belpaese. Il volume d’affari di quest’anno per quel che riguarda gli spumanti e le altre bollicine non riuscirà a raggiungere i settecento milioni di euro complessivi (ci si fermerà a 697 milioni per la precisione), mentre i vini rossi e quelli bianchi si aggireranno attorno ai 345 milioni.
A Natale gli italiani taglieranno molti consumi
Ben otto italiani su dieci sono già pronti a rendere meno sostanziosi gli acquisiti relativi al periodo natalizio: il dato è stato messo in luce dall’associazione dei consumatori Codacons (Coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell’Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori), il quale ha voluto capire come si comporteranno le persone da qui a pochi giorni. È la prima volta, inoltre, che gli stessi consumatori si sono detti disposti a tagliare gli acquisti del comparto alimentare. Si rischia dunque di vivere un Natale povero e modesto dal punto di vista dei consumi?