Nokia rischia il default

 Nokia sull’orlo del baratro? E’ quanto potrebbero rilevare i risultati trimestrali che saranno resi noti la prossima settimana dal colosso finlandese,  mentre si spera che le vendite degli smartphone (basati su Microsoft) possano salvare l’azienda dal profondo rosso. Il recupero sembra comunque improbabile almeno per tutto il 2102.

Il secondo più grande produttore di telefoni cellulari al mondo è stato colto impreparato, presentandosi in ritardo all’appuntamento con la sfida – una battaglia sempre più dura e serrata – in atto sul mercato degli smartphone, in cui Apple e Samsung hanno già guadagnato una posizione dominante. Nokia sta ora combattendo, nel disperato tentativo di recuperare il terreno perduto, a colpi di Lumia, gli ultimi modelli della famiglia, che utilizzano Microsoft, il software Windows.

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Alcoa in rosso ma ottimista

 Alcoa ha chiuso in rosso il secondo trimestre con perdite pari a due milioni di dollari (ovvero zero centesimi per azione) contro un utile di 322 milioni (28 centesimi per azione) registrato lo scorso anno. Esclusi gli oneri straordinari, il primo produttore al mondo di alluminio ha tuttavia concluso con un utile pari a 63 milioni, 6 centesimi per azione, superiore alle attese. Gli analisti di Wall Street, infatti, avevano previsto un risultato pari a 5 centesimi per azione. In ribasso del 9,4% anche le vendite, da 6,59 a 5,96 miliardi.

Nel secondo trimestre, il gruppo ha beneficiato di un aumento degli ordini provenienti dai settori automobilistico e aerospaziale negli Stati Uniti. Il CEO Klaus Kleinfeld, relativamente ottimista rispetto alle prospettive della seconda metà dell’anno, grazie soprattutto a Cina e Stati Uniti, e ha confermato la sua previsione di crescita della domanda mondiale di alluminio del 7%, dopo un +10% nel 2011.

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Super profitti per General Motors

 Il gruppo General Motors ha incrementato il proprio utile netto del 62% nel 2011, portandolo a 7,6 miliardi di dollari. GM riacquistato la sua leadership mondiale. Ma l’Europa mostra un deficit cronico (perdita di 700 milioni di euro).

Il più grande produttore di automobili del mondo torna in piena forma. La General Motors ha pubblicato Giovedì un utile netto (group share) di 7,6 miliardi (5,8 miliardi di euro) per l’intero anno 2011, in aumento del 62%, e meglio del previsto. Il quarto trimestre ha, in parte, rovinato la festa: l’utile netto è rimasto stabile a 500 milioni di dollari (280 milioni di euro), ma al di sotto delle aspettative di Wall Street. Ma poco importa. Nel corso dell’anno, il fatturato è balzato a 150,3 miliardi (115 miliardi di euro), in crescita dell’11%.

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Impatto finanziario del naufragio Costa

 “Povera Europa. Non purificata ma corrotta dalla sofferenza”, si lamentava una giovane donna sul ponte di una nave da crociera. Nel Film Socialisme, uscito nel 2010, Jean-Luc Godard si interroga sul futuro, riflette sul passato e indaga la decadenza dell’Europa. Trama a parte, alcune delle scene si svolgono su una nave da crociera in viaggio nel Mediterraneo. Proprio la Costa Concordia.

Filiale del numero uno al mondo del settore crocieristico, l’americana Carnival, il gruppo italiano Costa Crociere è leader europeo con quasi 3 milioni di passeggeri l’anno e una flotta di 16 navi. Costa Concordia, naufragata Venerdì in Toscana, di fronte all’isola del Giglio, era un fiore all’occhiello della flotta, con i suoi 17 ponti, le sue quattro piscine, di cui due coperte, i suoi 3.800 passeggeri e i 1.100 membri dell’equipaggio.

Costa ha conosciuto una crescita esponenziale della sua attività negli anni 2000, grazie ad una nuova moda, una nuova passione turistica alimentata da prezzi più bassi e accessibili. Così, il numero di passeggeri trasportati ogni anno sulle navi del gruppo (insieme alle sue controllate tedesche e spagnole) è quasi decuplicato nell’ultimo decennio, passando da 363.000 nel 2000 a 2.890.000 nel 2010.

Allo stesso tempo, il fatturato è quintuplicato, balzando da 572,4 milioni a 2,9 miliardi di euro. Dopo un piano di espansione globale per un importo di 9,6 miliardi di euro, la società dovrebbe lanciare 11 nuove imbarcazioni in tredici anni dalla fine del 2012. Il prossimo colosso della flotta, commissionato la scorsa estate ai cantieri italiani Fincantieri di Marghera, avrà 1.854 cabine in grado di ospitare 4.928 passeggeri e oltre 1.000 membri d’equipaggio, per un costo complessivo di 550 milioni di euro.

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