Il consiglio di amministrazione che Seat Pagine Gialle ha tenuto ieri è stato fondamentale per conoscere tutte le ultime novità che stanno riguardando la società: il presidente del cda in questione, l’avvocato Enrico Giliberti, e gli altri consiglieri sono stati concordi nell’approvare la relazione illustrativa dell’azienda, con la parte straordinaria che si riferisce soprattutto alle modifiche apportate allo statuto, con un particolare riferimento alla composizione del consiglio stesso. Si sa già, inoltre, che il prossimo 22 ottobre si svolgeranno l’assemblea straordinaria e quella ordinaria.
Seat Pagine Gialle
Si perfeziona la fusione tra Lighthouse e Seat Pagine Gialle
Dopo ben tre comunicati ad aprile, giugno e una settimana fa, la spa Seat Pagine Gialle ha fatto sapere come sia stato stupulato un accordo di fusione per incorporazione che ha visto coinvolta un’altra compagnia, la Lighthouse International Company Sa. Come si evince chiaramente da questo comunicato ufficiale, l’operazione stessa comincerà a produrre i propri effetti a partire dalla giornata di domani, visto che si tratta di qualcosa di subordinato all’iscrizione presso il Registro delle Imprese. In aggiunta, la stessa giornata di domani è quella in cui è previsto lo stacco della cedola per quel che riguarda l’attribuzione in forma del tutto gratuita dei covered warrant.
Rating D e default vicino per Seat Pagine Gialle
Standard & Poor’s non ha certo il cuore tenero e la situazione in cui versa Seat Pagine Gialle non le ha lasciato un altro tipo di scelta: in pratica, l’agenzia americana di rating ha deciso di declassare ulteriormente il debito bancario senior della compagnia attiva soprattutto in campo mediatico, con l’attuale valutazione che è scesa a una preoccupante D. Questa lettera indica uno dei giudizi meno invidiabili per un’azienda. Essa fa parte, infatti, del gruppo di rating che contraddistinguono il grado speculativo, nello specifico quando vi è stata una inadempienza sui titoli obbligazionari e la convinzione che questa situazione sarà relativa anche ad altri strumenti finanziari. E in effetti, Seat Pagine Gialle si è resa protagonista proprio di questa inadempienza, decidendo di non versare alcune scadenze sul debito che erano previste per lo scorso mese di dicembre e che fanno riferimento a ben cinquantacinque milioni di euro.
Seat Pagine Gialle: il cda delibera la ristrutturazione consensuale
C’era molta attesa per le deliberazioni dell’ultimo consiglio di amministrazione di Seat Pagine Gialle, la celebre società editoriale torinese: la presidenza di Enrico Giliberti ha sancito delle decisioni piuttosto importanti, vale a dire la ratifica ufficiale dell’intesa commerciale che prevede, tra le altre cose, anche una ristrutturazione consensuale e piena della compagnia. La giornata di ieri è stata dunque fondamentale, visto che si sono conosciuti nel dettaglio tutti gli elementi relativi a questa operazione, incluse anche le modalità di effettuazione. Anzitutto, c’è da precisare che il cda in questione ha stabilito che il pieno consenso tra tutte le parti interessate e coinvolte in tale ambito può essere raggiunto solamente in un modo, vale a dire la definizione societaria dell’allocazione del capitale che sarà necessario per la ristrutturazione stessa, una precisazione che va a riguardare da vicino tutti gli azionisti di riferimento e anche gli obbligazionisti della Ligthouse International Company (la società lussemburghese che detiene una quota del 25%).
Seat Pagine Gialle alle prese con i bond Lighthouse
Seat Pagine Gialle è al centro delle principali cronache finanziarie a causa della proposta che è stata ricevuta da un comitato di obbligazionisti in possesso di bond emessi da Lighthouse International: nello specifico, il controvalore di questi prodotti, triennali e con un rendimento pari a otto punti percentuali, è di circa 1,3 miliardi di euro. L’offerta in questione, inoltre, ha beneficiato di questa presentazione dopo le trattative avviate tra la società editoriale e i suoi principali azionisti, tra cui figura appunto questo Comitato Bondholders. Ci sono comunque altri dettagli da approfondire in tal senso. Anzitutto, a seguito della ristrutturazione gli azionisti che residuano potranno ricevere una quota di capitale ordinario pari al 10%, il quale si riferisce alla situazione della compagnia dopo l’aumento.