Il deficit di bilancio della Spagna è stato il più vasto di tutta l’Unione Europea nel 2012. La sfida che sta affrontando il primo ministro della nazione iberica, Mariano Rajoy, è dunque complicata, visto che sta preparando nel dettaglio un nuovo piano per tentare di far ripartire l’economia. L’Eurostat ha diffuso oggi questi dati allarmanti, mettendo in luce come il deficit spagnolo sia aumentato fino al 10,6% del prodotto interno lordo, soprattutto a causa dei costi sostenuti per il salvataggio del settore bancario. Nel 2011, il valore in questione si era fermato al 9,4%, mentre un anno fa è stato peggiore addirittura di quello della Grecia (10%).
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Trimestrale Santander
La banca spagnola ha recentemente pubblicato i dati trimestrali relativi al terzo periodo dell’anno. La trimestrale è stata particolarmente deludente per quanto concerne l’andamento della redditività netta, visto e considerato che gli utili netti sono calati del 66 per cento nel corso dei primi nove mesi dell’anno, con profitti di competenza per 1,8 milioni di euro, dopo la registrazione del 90 per cento degli accantonamenti degli immobili, come da legge. Vediamo allora più nel dettaglio come si sta evolvendo la gestione dei conti dell’istituto di credito iberico.
Crisi Spagna, è l’ora della verità
La Spagna è quasi arrivata al capolinea. Anche se il premier Mariano Rajoy si sta impegnando per evitare il ricorso alla nuova forma di protezione europea, i gestori dei principali fondi sono convinti non solo che il Paese iberico richiederà l’intervento dell’Esm e dello scudo anti-spread, ma che sarà destinato a muovere tale richiesta già nelle prossime due settimane: in caso contrario, la bolla spagnola esploderà, con una deflagrazione che rischia di trasccinare nella polvere anche il vicino Stivale.
Crisi Spagna 2012
Continua ad acuirsi la crisi spagnola. A scatenare una nuova ondata di criticità finanziaria sono le nuove richieste di aiuti che provengono dalle proprie regioni, che suscitano ulteriori pressioni sul deficit finanziario del Paese, in un momento in cui gli spread e i tassi stanno schizzando alle stelle. Un contesto, quello spagnolo, che ha fatto emergere una significativa preoccupazione nel presidente francese Francois Hollande, che a margine del recente colloquio avuto con il premier spagnolo Mariano Rajoy ha sollecitato un intervento della Bce, ricordando come il livello degli spread sia economicamente ingiustificato.
Ryanair: crisi e petrolio penalizzano low cost
La compagnia low-cost Ryanair annuncia risultati in netto calo per il Q1 2012. La perdita registrata nel primo trimestre raggiunge i 98,8 milioni (-29%). Per il CEO di Ryanair, Michael O’Leary, il sensibile declino registrato dal gruppo è dovuto alla recessione europea, alle misure di austerità, unitamente alla crescita della sterlina nei confronti dell’euro e al rincaro dei prezzi del petrolio.
Egli ha tuttavia annunciato, che verranno create entro la fine dell’anno nuove basi (la 51esima a Maastricht, sarà inaugurata nel mese di dicembre), suggerendo che il low cost ha significative opportunità e margini di crescita in Europa. Ryanair continua a vedere il futuro in rosa, confermando il suo obiettivo di 400 milioni di euro (o più) per il corrente anno fiscale (che termina a fine marzo 2013). Ricordiamo che il suo rivale easyJet ha annunciato la settimana scorsa ricavi in crescita del 10,5% nel secondo trimestre, con più di 16 milioni di passeggeri.
Banca Santander affonda con la Spagna
L’utile netto della banca spagnola Santander, numero uno nella zona euro per capitalizzazione, è crollato del 92,8% su base annua, precipitando a 100 milioni di euro, ben al di sotto delle aspettative di mercato. Il net banking è invece cresciuto del 6,3%, portandosi a 7,678 miliardi di euro.
Moody’s taglia rating di 28 banche spagnole
Non accenna ad esaurirsi la furia “tagliatrice” di Moody’s. Come preannunciato, infatti, l’agenzia di rating americana ha provveduto a ridurre il rating di 28 banche spagnole, dando pertanto seguito alla precedente diminuzione del giudizio di merito creditizio effettuata nei confronti di 15 istituti internazionali, e alla contemporanea contrazione del rating nei confronti di altre due banche, non iberiche.
La decisione non ha ovviamente colto di sorpresa gli osservatori, che si attendevano largamente tale opzione da parte dell’agenzia di rating: Moody’s aveva d’altronde abbassato la valutazione della Spagna da A3 a Baa3 nella sessione comunicativa dello scorso 13 giugno, aprendo peraltro la strada a ulteriori revisioni (al ribasso) e citando la 2riduzione della capacità di credito del governo spagnolo” come causa fondamentale della decisione.
Crisi banche spagnole peggiore del previsto
La crisi delle banche spagnole è peggiore di quanto inizialmente stimato. A sostenerlo sono gli esperti di Exane Bnp Paribas, che contestano le dichiarazioni della Banca centrale e dal Ministro dell’Economia, secondo cui nessuna banca quotata spagnola – con la sola eccezione, prevedibile, per Bankia – avrà bisogno di aiuti anche nello scenario peggiore, e che i problemi sarebbero “circoscritti a un gruppo di istituti per i quali lo Stato ha già iniziato ad agire”.
Secondo gli analisti della banca francese, invece, non solo la capacità del sistema bancario ad assorbire le perdite sarebbe in serio dubbio (per gli osservatori transalpini sarebbe evidentemente sottostimata), ma sarebbe l’intero processo di ristrutturazione che viene gestito in maniera non adeguata. Pertanto, sulla base di queste considerazioni, gli analisti Bnp hanno confermato il rating underperform (cioè, con performance inferiore al mercato) per il settore bancario iberico, mantenendo un giudizio neutrale solo per gli istituti Santander e Bbva, con target price a 5,75 euro e 6,25 euro.
Piano salvataggio banche spagnole
Non sembra esservi pace per il sistema bancario spagnolo. Il governo sta infatti lavorando in tempi rapidi a una nuova riforma del mercato, che possa assicurare agli istituti di credito una liquidità sufficiente a coprire le perdite sui mutui e assicurare prestiti alle imprese, evitando il peggioramento di una situazione di credit crunch e di instabilità patrimoniale, che potrebbe acuirsi nel corso delle prossime settimane, generando un effetto esplosivo sull’economia e la finanza locale e internazionale.
A preannunciare i contenuti della riforma è stato il quotidiano spagnolo Cinco Dias, secondo cui la revisione, la terza per il 2012, è stata richiesta dalle autorità europee all’interno di un negoziato finalizzato a ricapitalizzare le banche spagnole con finanziamenti europei. Ma cosa prevedono le nuove regole, e in che modo potrebbero avere un impatto positivo sui conti degli istituti di credito iberici?
Downgrade Banco Santander
Tra le tante banche che si son viste ridurre il giudizio da parte di Moody’s Investors Service, rientrano anche le due aziende di credito più importanti della penisola Iberica: Banco Santander, e Banco Bilbao Vizcaya Argentaria. Un taglio di rating molto importante (tre notch), che alimenta i timori degli osservatori economico finanziari circa i rischi che l’attuale recessione, e le perdite su crediti, potrebbero provocare sulla stabilità degli istituti di credito spagnoli, 16 dei quali oggetto di recente downgrade da parte dell’agenzia di redditi.
Delle 16 banche interessate dal provvedimento di Moody’s Investors Service, nove – tra cui Banco Santander e Banco Bilbao – hanno subito una riduzione di tre gradini; sette hanno dovuto assistere alla revisione, in peggioramento, del loro outlook. Una scelta che è l’anticamera di possibili e probabili downgrade futuri, da affermarsi nel corso dei prossimi mesi. Anche la divisione britannica di Santander ha subito la stessa sorte, con riduzione del rating sul debito.